Lega Salvini, Lega cambia nome o chiude? La verità sul futuro del Carroccio
Lega, Salvini ricomincia dalla Lega. Ecco tutti gli escamotage anti-sequestro
"Non ci sono congressi in vista. Nessun cambiamento del nome. La Lega è la Lega. Punto". Fonti vicinissime a Matteo Salvini spiegano ad Affaritaliani.it che non c'è alcuna svolta in vista alla vigilia della decisione del tribunale del Riesame, chiamato a pronunciarsi mercoledì 5 settembre in merito ai 49 milioni di euro dei rimborsi elettorali che secondo la Cassazione il Carroccio deve restituire. A far scattare le voci su un imminente terremoto erano state le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che qualche giorno fa aveva detto che la requisizione degli introiti futuri del partito sarebbe una "mazzata insopportabile".
Fino a oggi il partito ha restituito circa 1,5 milioni di euro e, se la giustizia decidesse di bloccare i fondi del partito fino al saldo del debito, mancherebbe l’ossigeno necessario a garantirne la sopravvivenza. Ma dall'entourage del ministro dell'Interno trapelano serenità e calma. "Giorgetti è uno dei massimi esponenti, ma il segretario è Salvini che ha detto in modo chiaro che il nome non si tocca". Tra le ipotesi era circolata anche quella di un nuovo partito unico di Centrodestra, subito decaduta sia per le smentite di Forza Italia ("non siamo interessati") e di Fratelli d'Italia sia perché in Via Bellerio i piani sono ben altri.
"Matteo in questo momento è sinonimo di voti, ma è chiaro che il nostro popolo è affezionato al nome Lega". Altre fonti, a livello parlamentare, spiegano come nel Carroccio si stiano studiando varie soluzioni per ovviare alla possibile mazzata che potrebbe arrivare dal tribunale del Riesame. Si va dal cambio della sede legale, da un ritocco del nome dei gruppi parlamentari e del simbolo fino alla creazione di una fondazione dove spostare i fondi necessari per l'attività politica (ad esempio le campagne elettorali per le Regionali in Abruzzo, le Provinciali in Trentino e Alto Adige e poi le Europee del maggio 2019).
Ma "tutte le soluzioni allo studio non contemplano alcuna svolta clamorosa". Insomma, Lega e Alberto da Giussano sono e resteranno nel logo del partito guidato da Salvini. Che, semmai, si prepara ad aprire le porte a chi a intenzione di arrivare da altre forze del Centrodestra. Nessuno opa su Forza Italia e Fratelli d'Italia ma attenzione soprattutto ad amministratori locali che sarebbero pronti a chiedere ospitalità nel Carroccio. "Ne vedremo delle belle, soprattutto al Sud. Sono decine da tutte le aree di Centrodestra che ci hanno contattato", rivela una fonte leghista.
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