Lega, Zaia "licenzia" Salvini. Chi sta con chi: nomi e schieramenti. Inside
Lega in fermento, il Governatore veneto Luca Zaia all'attacco all'attacco del segretario
Ipotesi congresso se la Lega alle Europee starà sotto l'8,6% delle Politiche. Timore di boicottaggio l'8-9 giugno al Nord per colpire il segretario
Parole che vanno lette in controluce e che sono una vera e propria "bomba" per il mondo leghista, in fermento dopo gli scarsi risultati in Sardegna e in Abruzzo. "C'è un dibattito interno che è innegabile, poi mi fermo qui, io sono concentrato sull'amministrazione non è che non voglio parlare di politica ma il consenso si crea amministrando bene e dobbiamo concentrarci su questo", ha detto il Governatore del Veneto Luca Zaia rispondendo a margine dell'inaugurazione di LetExpo ad alcune domande circa il "malessere" interno alla Lega in Veneto.
La traduzione che fanno, rigorosamente off the record, nel Carroccio di queste parole è che Zaia esce allo scoperto apertamente contro la linea di Matteo Salvini, segretario federale del partito anche lui presente al LetExpo. Ammettere che c'è un "dibattito interno" e soprattutto affermare che "il consenso si crea amministrando bene" significa che il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, secondo il presidente del Veneto, non sta facendo bene il suo lavoro di leader del Carroccio.
L'affondo è palese e dà voce al malessere diffuso al Nord e soprattutto in Veneto per una Lega troppo nazionale e troppo concentrata, ad esempio, sul Ponte sullo Stretto e non sull'autonomia differenziata. Che cosa potrebbe accadere ora? Con Zaia ci sono certamente il Governatore della Lombardia Attilio Fontana e quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Secondo alcune indiscrezioni, in caso di risultato inferiore a quello delle Politiche 2022 (8,6%) l'8-9 giugno partirebbe in consiglio federale la richiesta di un congresso straordinario, sostenuta anche dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, per prendere importanti decisioni.
La prima richiesta sarebbe quella di togliere dal simbolo e dal nome del partito la dicitura "Salvini Premier" e lasciare solo Lega e, ma non è ancora sicuro, avanzare una candidatura alternativa alla guida del partito. Che potrebbe essere Zaia o Fedriga, oppure una gestione a tre Zaia, Fedriga e Giorgetti. Ma i fedelissimi di Salvini sono moltissimi, almeno in Parlamento e anche tra i militanti, e sono pronti a dare battaglia. Tra loro certamente il vicesegretario Andrea Crippa, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo.
Tutto dipenderà dall'esito delle Europee. Zaia è uscito allo scoperto, ora vedremo. Anche se il timore dei salviniani è che i fedelissimi di Zaia, Fedriga e Fontana (Attilio) cerchino lo sgambetto con l'astensione l'8-9 giugno per silurare poi il segretario. Sarà vero? Voci e rumor, cattiverie, alimentate però dalle parole dello stesso Governatore del Veneto e non dai solitoo retroscena "cattivi" che sforna ogni mattina la Repubblica.