Legge elettorale, Forza Italia insiste sul proporzionale alla tedesca
Centrodestra, tutto in alto mare. La Lega non si fida di Berlusconi
Niente da fare. Forza Italia non ci sente e insiste sul modello tedesco, ovvero su un sistema elettorale che, di fatto, non dà la vittoria a nessun partito e/o coalizione. "Il modello tedesco è il punto di partenza dal quale ricominciare il dialogo ormai, purtroppo, a settembre. Avevamo chiesto durante la capigruppo la calendarizzazione della legge elettorale per il mese di luglio, la maggioranza si è opposta e stranamente anche la Lega dello sbraitante Salvini non ha proferito verbo a favore della nostra proposta", ha affermato Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Tornando al merito, io credo che un modello a forte base proporzionale sia la migliore delle soluzioni per garantire rappresentanza e governabilità, anche in relazione allo scenario ormai tripolare del nostro Paese. Noi vogliamo il Centrodestra unito di governo e un programma comune. La nostra area politica è una realtà da 23 anni in Italia: Veneto, Lombardia, Liguria, centinaia di amministrazioni comunali, dieci anni di governo degli ultimi venti della seconda Repubblica", conclude Brunetta.
Queste parole sono suonate in Via Bellerio come la conferma che da parte degli azzurri, nonostante l'ottimo risultati dei ballottaggi, non ci sia nessuna svolta a favore del sistema maggioritario che potrebbe in teoria dare qualche chance al Centrodestra di andare al governo. Si tratta di una guerra di nervi tra Salvini, appoggiato da Giorgetti, e i berlusconiani. A parole tutti vogliono un Centrodestra unito e competitivo ma poi nei fatti si lavora all'esatto contrario. Il problema vero, spiegano fonti di Forza Italia, è la candidatura a Palazzo Chigi di Matteo Salvini. Berlusconi non appoggerà mai il segretario leghista premier, assicurano dagli azzurri. E i motivi sono tanti: dai dubbi della famiglia e dei vertici Mediaset-Fininvest al timore che il Partito Popolare Europeo possa espellere Forza Italia nel caso sostenesse un governo Salvini. L'ex Cav rimpiange i tempi di Umberto Bossi quando, con la Lega al 5% e il Pdl quasi al 30, la 'quadra' si trovava quasi sempre. Ovviamente nelle cene del lunedì sera ad Arcore.