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Legge elettorale, i 5 Stelle scaricano l'Italicum

I parlamentari grillini: "Serve il proporzionale con le preferenze"

grillo di maio

Dopo il rinvio da parte della Consulta dell’udienza sull’Italicum prevista per il 4 ottobre, arriva la bocciatura senza mezzi termini da parte dei cinquestelle. Oggi a Montecitorio il M5s ha depositato una mozione che impegna la Camera ad “approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale in circoscrizioni medio-piccole e preferenze".

"L'Italicum va cancellato tout court - affermano i deputati grillini della commissione Affari costituzionali  -  in quanto non è una legge migliorabile perchè è antidemocratica e incostituzionale. Il governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perchè non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l'Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno,  perchè a noi sta di più a cuore l'interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato".

"Se il M5s dice no all'Italicum a favore della proporzionale, allora deve accettare le alleanze in Parlamento per dar vita al governo", reagisce il senatore Pd Giorgio Tonini su Twitter.

La mozione di Si. Ieri Sinistra italiana ha presentato la sua mozione che impegna la Camera a modificare l’Italicum "al fine di eliminare tutti gli evidenti profili di incostituzionalità" che, ad avviso dei firmatari, "porteranno ad una nuova pronuncia di illegittimità costituzionale da parte della consulta". Nel Pd si sta ragionando sulla possibilità di presentare un proprio testo, anche nella speranza di compattare il partito mandando un segnale alla minoranza. Una riunione del gruppo è fissata per questa sera.
 
Opposizioni su Consulta. Intanto arrivano le prime reazioni delle opposizioni alla decisione della Corte Costituzionale di rinviare il giudizio di legittimità a dopo il referendum sulla riforma costituzionale. Il senatore di Forza Italia Altero Matteoli critica la reazione di soddisfazione del premier Matteo Renzi: “Al suo posto io non gioirei – ha detto - la decisione della Corte prova indirettamente che il combinato disposto legge elettorale-riforma costituzionale esiste, eccome. È evidente che la Corte, qualunque fosse stato il giudizio, avrebbe interferito con la campagna referendaria condizionandone l'esito. Continuare a negare questa evidenza, scopre ancor più il fianco di Renzi, in chiara difficoltà".

"La Corte Costituzionale non ha voluto togliere le castagne dal fuoco a Renzi - aggiunge il senatore leghista Roberto Carderoli - e a questo punto i motivi per votare no al referendum restano tutti, anzi si rafforzano, perché resta sul tavolo il pericolo rappresentato dal combinato disposto tra questa legge elettorale e la riforma costituzionale che, in questo modo, ci porterebbero verso una deriva autoritaria, verso un regime a cui i cittadini si opporranno votando per il no".

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