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Politica
Libia, Di Maio: 800 mila migranti non si fermano con una direttiva


Libia, Di Maio: 800 mila migranti non si fermano con una direttiva - "Il tema è che se abbiamo il problema di 800 mila migranti in arrivo non si fermano con una direttiva. È chiaro che si tratta di misure emergenziali per il breve termine ma uno Stato serio deve vedere al lungo termine: con l'Europa per la redistribuzione dei migranti che vengono bloccati proprio dagli alleati di Salvini come Orban" e con "gli investimenti in Africa". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in conferenza stampa da Abu Dhabi.

MIGRANTI: DI MAIO, SALVINI NON SI ALLEI IN EUROPA CON CHI BLOCCA RIDISTRIBUZIONE - Sul fronte migranti sono state prese "misure emergenziali per il breve termine, ma uno stato serio deve guardare al lungo termine" con una soluzione "che passa attraverso più Europa. Ma in Europa chi blocca la ridistribuzione dei migranti sono proprio gli alleati di Salvini: direi che non è il caso di allearsi con chi ci sta facendo la guerra". Lo afferma da Abu Dhabi il vicepremier Luigi Di Maio, che sottolinea come sia meglio "mollare quei paesi, invece di allearsi con loro, come fa Salvini".

Governo, Salvini nel mirino del M5S sulla Libia. 'Dalla Lega solo slogan'

Il caso Libia e il possibile arrivo in Italia di centinaia di miglia di profughi/immigrati continua ad agitare la maggioranza. Il ministro dell'Interno e leader della Matteo Salvini continua a ripetere che i porti restano chiusi e che la decisione spetta a lui. Parole che non piacciono affatto al partito di maggioranza relativa. "Salvini dica ai suoi alleati europei di aprire le frontiere perché il problema dei migranti è la redistribuzione", spiegano ad Affaritaliani.it fonti parlamentari del Movimento 5 Stelle. I deputati pentastellati ci vanno giù pesante e non risparmiamo pesanti critiche al segretario del Carroccio: "Gli italiani non vanno tutelati a colpi di slogan, ma con i fatti". E ancora: "Tutti gli stati europei si facciamo carico dei migranti. Noi (i 5 Stelle, ndr) siamo abituati a pensare alle soluzioni. Dobbiamo risolvere i problemi degli italiani". Infine: "In tema di immigrazione il principio per cui chi arriva in Italia arriva in Europa deve essere sacrosanto. Superiamo subito Dublino e niente guerre". Insomma, il messaggio che arriva dal M5S diretto al responsabile del Viminale e alla Lega è chiaro: stop agli slogan e pensiamo a soluzioni concrete. Da sottolineare l'affondo sugli alleati europei del Carroccio ovvero tutti quei partiti - da Afd alla Le Pen fino ai Paesi di Visegrad - che si sono sempre opposti alla ricollocazione dei migranti che sbarcano in Italia.

Libia, Toninelli: se aumenta numero approccio porti chiusi non basta - "Sicuramente solo chiudere i porti non basta piu': devono essere aperti gli altri confini e la parola d'ordine e' cooperazione": lo afferma il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, a Radio anch'io sulla situazione in Libia. "Se dovessero arrivare migliaia di richiedenti asilo - spiega - non puo' bastare l'approccio porti chiusi, se cambia la situazione dobbiamo andare a bussare alla porta agli altri Paesi. L'Italia deve tornare al centro dell'attenzione e l'emergenza migranti deve essere il fulcro del dibattito europeo". L'Europa, conclude, "deve prevenire e intervenire".

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