Luttwak: "Referendum? Sì con entusiasmo. Poi Renzi corra alle urne"

Intervista di Affaritaliani.it al politologo americano Edward Luttwak.
 

Edward Luttwak

Se lei fosse un cittadino italiano, come voterebbe al referendum istituzionale di ottobre?
"Anche se questa riforma è solo un decimo di quello che servirebbe all'Italia, perché non tocca l'enorme problema della Giustizia, voterei sì con entusiasmo".

Perché?
"I governi precedenti neanche hanno tentato di fare queste cose. E quindi, anche se questa riforma è molto parziale, merita un pieno appoggio".

Pensa che il presidente Usa Obama possa fare un endorsement a favore di Renzi prima del referendum?
"Obama ha parlato della Brexit ed è stato giustamente criticato, più ancora negli Stati Uniti che in Gran Bretagna"

Quindi?
"Obama non ha la più pallida idea di come funzioni il complicatissimo sistema istituzionale italiano, con il bicameralismo perfetto e il ping pong delle leggi tra Camera e Senato. Non ha avuto il tempo di studiarlo. Spero che non faccia nessun intervento perché, se lo facesse, sarebbe controproducente".

Per quale motivo?
"I cittadini italiani non sono stupidi e capirebbero che sarebbe un intervento assolutamente frivolo".

Se Renzi vince il referendum pensa che correrà subito alle elezioni politiche anticipate dopo qualche mese?
"Non so cosa farà Renzi ma so che l'Italia ha un enorme bisogno di riforme strutturali e se non va al voto non può farle. Spero quindi che vada di corsa alle elezioni politiche, che vinca in modo deciso e che riformi l'Italia iniziando dalla Giustizia".

Perché proprio dalla Giustizia?
"La mala-Giustizia italiana è il motivo per cui gli imprenditori internazionali non vogliono nemmeno mettere piede nel vostro Paese. Un Paese dove un magistrato può mettere in carcere chiunque per un sussurro di un pentito o di qualsiasi altra persona. O addirittura possono sequestrare un'intera azienda per un sospetto di qualcuno".

Oltre alla Giustizia, quale altra riforma serve in Italia?
"Va riformato il sistema previdenziale. L'Italia continua ad avere pensioni di platino. Italia e Brasile sono i due paesi al mondo con un sistema pensionistico distruttivo. Per fare tutte queste cose serve un governo eletto dai cittadini e quindi mi auguro che Renzi vada subito ad elezioni".

E se invece Renzi perde il referendum e si dimette, chi potrebbe essere il nuovo presidente del Consiglio?
"In America, io e altre persone, abbiamo appoggiato Renzi perché voleva e vuole fare le riforme. Ma tutti noi pensiamo che abbia commesso un grave errore circondandosi di ministri deboli. Avrebbe dovuto chiamare i suoi nemici, come Letta, Bersani e D'Alema e affidare loro grandi incarichi per poi manovrare lui le scelte di governo tra questi personaggi potenti. Esattamente come hanno fatto Cameron in Gran Bretagna e la Merkel in Germania. Invece Renzi si è circondato di ragazzine perché non voleva uomini potenti e difficili da gestire. Nonostante questo errore, il segretario del Pd almeno ha provato e prova a riformare l'Italia. Noi non siamo un club di ammiratori, ma osserviamo i fatti".

Tra le opposizioni, pensa che i 5 Stelle o Matteo Salvini siano pronti per governare l'Italia?
"I 5 stelle assoltutamente no. Gli ho visti lavorare e governare a livello municipale e non ho altro da aggiungere".

Cioè?
"Vedere Grillo e Casaleggio insieme era come vedere due figure tristi e sinistre, mentre il movimento è pieno di giovani che hanno voglia di far bene. Grillo vede la politica internazionale solo come tante congiure, sembra che sia arrivato solo alla quinta elementare. E' un vero peccato perché il M5S ha catturato le energie di tanti giovani che volevano cambiare l'Italia. Tutto sprecato".

E Salvini?
"Il leader della Lega è antipatico a molta gente ma rappresenta indubbiamente una fetta della popolazione italiana e del territorio. Ha una sua validità, che può anche essere limitata, ma a differenza dei 5 Stelle c'è tutta".

Silvio Berlusconi è politicamente finito come molti sostengono in Italia?
"No, non credo sia politicamente finito. Ma, siccome è ampiamente un over 40enne, diciamo che ha un futuro politico limitato. E qui mi fermo".