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Di Battista lancia servizio ambientale: lavoro per 200 mila under 32

Di Battista lancia servizio ambientale: lavoro per 200 mila under 32

Un “servizio ambientale” per impiegare fino a 200.000 giovani (dai 18 ai 32 anni) all'anno in interventi di salvaguardia del territorio. È la proposta presentata il 1 giugno al Ministro dell'ambiente Sergio Costa dall’ex parlamentare del M5S Alessandro Di Battista e da Lapo Sermonti, esperto di protezione ambientale del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) delle Nazionali Unite.

“Stiamo ancora limando i dettagli specifici del progetto – ci dice proprio Sermonti -, ma alcuni punti ci sono chiari, come ad esempio la volontarietà dell’adesione da parte dei giovani e la possibilità di una loro mobilità sul territorio nazionale. Proprio tramite la conoscenza concreta di esso e delle sue problematiche, vogliamo che si sviluppi una coscienza ambientale e si rafforzi lo spirito nazionale”.

L’idea si ispira dichiaratamente ai Civilian Conservation Corps (CCC), il programma di lavoro statale per giovani americani “realizzato da un lato per combattere la disoccupazione post-crisi del '29 e dall'altro per mettere in sicurezza il territorio americano” - ricorda Di Battista -. “In 10 anni di attività, il programma diede lavoro a 3 milioni di americani, realizzò migliaia di opere infrastrutturali e migliorò l'accesso e la conservazione di parchi statunitensi quali Yellowstone o Yosemite diventati negli anni le principali attrazioni turistiche del Paese”.

“Oggi, in Italia, come negli Stati Uniti negli anni della Grande Depressione – aggiunge l’esponente 5 stelle -, vi è la necessità di uno ‘Stato datore di lavoro’ sia per contrastare la disoccupazione giovanile sia per intraprendere attività di prevenzione di crisi ecologiche future. Attraverso il ‘Servizio ambientale’ verranno create vere e proprie squadre di lavoro che, su tutto il territorio nazionale (con priorità data ai terreni demaniali, ma senza escludere interventi su proprietà private a determinate condizioni), si occuperanno della salvaguardia del territorio attraverso attività che stiamo strutturando grazie al Piano Nazionale per l’Adattamento al Cambiamento Climatico (PNACC), uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente che stila le azioni necessarie per mettere in sicurezza il nostro territorio”.

Tra gli ambiti di impegno dei giovani coinvolti annualmente nel programma ci sarebbero “il rimboscamento dei crinali, l’arginare l'erosione del suolo, il prevenire frane e inondazioni, combattere la desertificazione, il ripristinare eco-sistemi degradati, connettività ecologica, la riqualificazione delle sponde dei fiumi, il ripopolamento faunistico ed ittico”, ma anche “l’intervento in terreni agricoli privati in stato di dissesto grave, con l’impegno dei proprietari a mantenerne la destinazione d’uso almeno fino al 2050”, ci precisa Sermonti.

Ancora da definire la “governance” complessiva del Programma, che sarebbe in capo al Ministero dell’Ambiente, i soggetti pubblici e del Terzo settore che lo attuerebbero, lo status dei giovani volontari e la cifra del loro stipendio, che si ipotizza comunque più alta dei 439,50 euro al mese attualmente previsti nel Servizio Civile Universale. “I costi del ‘Servizio ambientale’ non sono bassi – spiega ancora Di Battista - ma sono infinitamente minori di quelli relativi a grandi opere inutili e soprattutto saranno ammortizzati da mancate spese. Dal 1945 ad oggi il dissesto idrogeologico è costato all’Italia una media di 3,5 miliardi di euro all’anno inoltre 1 euro investito in prevenzione fa risparmiare fino a 100 euro in riparazione dei danni”.

“Il servizio militare (e poi quello civile) sono stati programma pensati e realizzati per difendere la Patria. Oggi la prevenzione ambientale è il modo migliore per difendere la Nazione. Arriveranno parecchi miliardi nei prossimi mesi, vanno strutturati programmi seri, duraturi e con obiettivi che si possano integrare. E va fatto alla svelta prima che gli ‘esperti’ in opere inutili, sprechi e arricchimenti personali provino a metterci le mani”, conclude l’ex parlamentare 5 Stella.

Da Redattore Sociale

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