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Politica
M5s: Di Maio, no scissione dissidenti, chi l'ha fatto e' scomparso

M5s: Di Maio, no scissione dissidenti, chi l'ha fatto e' scomparso

Nel Movimento 5 stelle - al di la' dei dissidenti piu' espliciti - anche le posizioni di Fico e Di Battista non sono sempre allineate. "Non ci siamo mai divisi in correnti e non ho mai visto differenze di vedute importanti - risponde Luigi Di Maio a Bruno Vespa nel libro 'Rivoluzione' - Importante e' che al momento del voto si rispetti l'opinione della maggioranza. Abbiamo fatto un contratto proprio per non aprire un dibattito su ogni singolo tema. Se cominciassimo a litigare adesso, gli italiani non ce lo perdonerebbero". Pericoli di scissione? "No, assolutamente. Tutti quelli che si sono messi fuori sono scomparsi", risponde Di Maio.

Dl sicurezza: Di Maio, inaccettabili 80 emendamenti maggioranza

"La dialettica fa parte della normale natura del Movimento. Il contratto di governo e' stato approvato dal 94 per cento degli iscritti. Il 6 per cento contrario si riflette ovviamente anche nel nostro gruppo parlamentare. Pero' attenzione. Non si puo' accettare che vengano presentati ottanta emendamenti nella speranza che alla fine ne vengano approvati un paio. Questo puo' farlo chi sta all'opposizione, non la maggioranza". Lo dice Luigi Di Maio nel libro di Bruno Vespa 'Rivoluzione', riferendosi agli emendamenti presentati dalla maggioranza al decreto Sicurezza. "Se accettassimo questo modo di procedere, faremmo passare per sciocchi tutti quelli che non si comportano in questo modo. Sto cercando percio' di tutelare gli altri parlamentari. Al tempo stesso non mi meraviglio, perche' nel Movimento certe cose possono accadere e sono accadute in passato. L'importante e' rispettare il programma e il contratto di governo di fronte agli italiani"

M5S: RIBELLI REPLICANO A DI MAIO, 'MA ANDARE DA VESPA NON ERA VIETATO?'

A Paola Nugnes, una degli ortodossi 5 Stelle contrari al dl sicurezza, non sono piaciute le parole di Luigi Di Maio, diffuse in una delle anticipazioni del nuovo libro di Bruno Vespa, a proposito del dissenso interno al Movimento. "Vespa - dice all'Adnkronos - è esattamente il presentatore televisivo da cui noi avevamo promesso di non andare. E non trovo carino dire che chi si è fatto fuori dal Movimento è scomparso. Sarà scomparso all'orizzonte visivo di Di Maio ma non è detto che non operi o lavori per portare avanti ideali sociali e politici importanti. Un po' di rispetto gioverebbe a tutti". Il capo politico grillino, lanciando un messaggio ai dissidenti, ha detto, con riferimento al dibattito sul decreto Salvini: "Non si può accettare che vengano presentati 80 emendamenti nella speranza che alla fine ne vengano approvati un paio. Questo può farlo chi sta all'opposizione, non la maggioranza". "Ma non abbiamo mai presentato 80 emendamenti", replica Nugnes. "Io - spiega - ne avevo presentati 28 che poi ho ridotto a 8 e così credo che altri colleghi ne abbiano presentati qualche decina. Nella dialettica parlamentare c'è tutto un iter che viene rispettato, soprattutto quando si fa parte di una maggioranza. Ma con questo provvedimento si sono inaspriti i toni e si è fatto muro contro muro". "Il programma è l'unico candidato e rispettiamo il programma. In un contratto di governo va fatta sintesi dei programmi delle due parti e non spartizioni in comparti stagni", rimarca la senatrice ortodossa, che rispondendo sempre a Di Maio fa notare come il contratto di governo "non sia stato votato dal 94 per cento degli iscritti ma dal 94 per cento del 33 per cento che ha votato: il che equivale al 27 per cento... Questo lo vorrei dire una volta per tutte".

A Paola Nugnes, una degli ortodossi 5 Stelle contrari al dl sicurezza, non sono piaciute le parole di Luigi Di Maio, diffuse in una delle anticipazioni del nuovo libro di Bruno Vespa, a proposito del dissenso interno al Movimento. "Vespa - dice all'Adnkronos - è esattamente il presentatore televisivo da cui noi avevamo promesso di non andare. E non trovo carino dire che chi si è fatto fuori dal Movimento è scomparso. Sarà scomparso all'orizzonte visivo di Di Maio ma non è detto che non operi o lavori per portare avanti ideali sociali e politici importanti. Un po' di rispetto gioverebbe a tutti". Il capo politico grillino, lanciando un messaggio ai dissidenti, ha detto, con riferimento al dibattito sul decreto Salvini: "Non si può accettare che vengano presentati 80 emendamenti nella speranza che alla fine ne vengano approvati un paio. Questo può farlo chi sta all'opposizione, non la maggioranza". "Ma non abbiamo mai presentato 80 emendamenti", replica Nugnes. "Io - spiega - ne avevo presentati 28 che poi ho ridotto a 8 e così credo che altri colleghi ne abbiano presentati qualche decina. Nella dialettica parlamentare c'è tutto un iter che viene rispettato, soprattutto quando si fa parte di una maggioranza. Ma con questo provvedimento si sono inaspriti i toni e si è fatto muro contro muro". "Il programma è l'unico candidato e rispettiamo il programma. In un contratto di governo va fatta sintesi dei programmi delle due parti e non spartizioni in comparti stagni", rimarca la senatrice ortodossa, che rispondendo sempre a Di Maio fa notare come il contratto di governo "non sia stato votato dal 94 per cento degli iscritti ma dal 94 per cento del 33 per cento che ha votato: il che equivale al 27 per cento... Questo lo vorrei dire una volta per tutte".

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