"M5S figlio delle elite finanziarie. Vox Italia si prende i grillini delusi"

"Il sovranismo è un'area molto ampia e c'è sicuramente lo spazio per altre e nuove declinazioni e sensibilità. Ben venga quindi Vox Italia di Diego Fusaro che richiama in qualche modo il partito spagnolo Vox di Santiago Abascal che non c'entra niente dal punto di vista organizzativo ma che è una delle voci della nuova destra europea che si oppone alle elite finanziarie". Lo scrittore Alessandro Meluzzi analizza con Affaritaliani.it le potenzialità del fenomeno del sovranismo in Italia e nel mondo all'indomani della presentazione di Vox Italia a Milano con l'evento del Palazzo delle Stelline, di cui il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino è stato il moderatore.

Chi sono i sovranisti italiani?
"In ordine di importanza e per la coerenza, la forza e la capacità di direzione sicuramente la prima è Giorgia Meloni. Ricordo che io sono notoriamente un simpatizzante di Fratelli d'Italia, anche se non ho mai avuto tessere di partito".

E la Lega?
"In seconda posizione c'è Matteo Salvini, come impatto quantitativo e leadership elettorale".

Restando nel Centrodestra...
"Ci sono anche frange provenienti dalla rivoluzione liberale di Forza Italia, penso ad esempio a Licia Ronzulli (molto vicina a Silvio Berlusconi) e anche a Mariastella Gelmini. Un'ala nordista Ronzulli-Gelmini vicina ai sovranisti che si contrappone all'ala più democristianeggiante e meridionale di Mara Carfagna".

                             Diego Fusaro
 

Ci sono altre sfumature pensando a Forza Italia?
"C'è Antonio Tajani che ha la funzione e il compito di sdoganare la Lega verso il Ppe, nel quale, ricordo, c'è anche l'ungherese Viktor Orbán".

Altri soggetti sovranisti?
"Una voce importante è quella di Casapound che si batte per il primato nazionale".

E Vox Italia come si inserisce in questo contesto di destra e Centrodestra?
"Fusaro può coprire una spazio teorico molto importante, penso ai quaderni rosso-bruni e alla tradizione socialista che guarda alle classi lavoratrici in chiave post-gramsciana. Per certi versi è un'operazione che va a sfiorare il Partito Comunista di Marco Rizzo perché si tratta di un'area che pensa ai lavoratori, ai pensionati e ai disoccupati piuttosto che alle istanze del mondo lgbt. Un'area, quella di Fusaro, che si richiama alla storia e alle battaglie del vecchio Partito Comunista Italiano e non certo al movimento delle sardine cosmopolita che flirta con le banche, la finanza e George Soros".

Anche il Movimento 5 Stelle inzialmente faceva parte del mondo populista-sovranista, se pensiamo all'alleanza europea di qualche anno fa tra Nigel Farage e Beppe Grillo. Non è più così?
"Il M5S non è più sovranista e si è rivelato per quello che era fin dall'inizio ovvero un'operazione delle elite finanziarie planetarie. Oggi Grillo non prende ordini solo da Soros ma perfino dall'ambasciata cinese in Italia. Questa è la nuova casa dei 5 Stelle, come ha capito bene anche il senatore Gianluigi Paragone che è stato il primo in televisione a parlare di signoraggio bancario, argomento che in passato Grillo fingeva di trattare".

Vox Italia punta proprio sui grillini delusi...
"Può essere certamente una strada vincente e faccio i miei migliori auguri a Vox Italia e ai quaderni rosso-bruni di Fusaro. E io sono a disposizione per la parte teorica venendo dall'area di sinistra e dal vecchio Pci".

Però Fusaro parla di uscita dall'euro, la Lega e Fratelli d'Italia no...
"Quello della moneta unica è un discorso molto complesso. Fusaro non è uno sciocco e sa perfettamente che non si può uscire dall'euro con uno schiocco di dita. Si possono comunque fare operazioni intermedie come quelle sui titoli bancari. Il recupero della sovranità monetaria è un percorso, un work in progress, come sa bene anche Fusaro. Ricordo poi che la linea della Meloni è quella di un'altra Europa, dell'Europa dei popoli sovrani e delle nazioni, come diceva Charles de Gaulle, contro i poteri sovranazionali e finanziari di Soros e della famiglia Rothschild".

Quindi recuperiamo de Gaulle...
"Esatto, come diceva l'ex presidente francese: un'unica Europa che vada dall'Atlantico agli Urali e, quindi, che includa anche la Russia di Vladimir Putin".

Il sovranismo non è solo italiano...
"E' montante in tutta Europa, i popoli sono stufi di essere depredati. E questo è un mega-trend che interessa tutto il mondo. Come dimostra la storia, ad esempio la Rivoluzione Francese, troppo spesso i poteri delle elite fanno i conti senza l'oste, cioè la volontà dei popoli".

Chi è il Farage italiano?
"Ritengo che il Farage italiano non sia facilmente identificabile nel nostro tempo presente, anzi contemporaneo, non fosse che per immense differenze tra la storia inglese e la storia italiana. Ma se devo pensare ad un leader che incarni in maniera antropologica un nazionalismo nobile e una forte idea di patria non mi viene che da pensare ad un filosofo della politica che ha profondamente segnato la storia del Novecento ed è Alfredo Oriani. Nel tempo tempo della politica presente i pensieri di questo filosofo romagnolo si sono calati, credo, nel modo più compiuto in una figura specialissima del nuovo patriottismo italiano che è Giorgia Meloni".

Però Vox Italia e Fusaro sono critici verso gli Stati Uniti, mentre la Meloni e Salvini sono perfino andati in America...
"Fusaro non è critico nei confronti di Trump, ma verso la politica statunitense portata avanti dai vari Clinton e Obama che anziché pensare alle fabbriche americane e al loro popolo hanno pensato agli Usa come a un salotto di una massoneria finanziaria sovranazionale dei vari Rockefeller e Rothschild, non certo di George Washington".

Certo, Trump rientra nell'area dei sovranisti.
"Quando Fusaro parla in termini critici degli Usa lo fa contrapponendo la Federal Reserve al presidente Trump che lotta quotidianamente contro il migrazionismo globalista. Fenomeno invece incarnato perfettamente dal Vaticano e da Bergoglio che è riuscito addirittura a predicare l'ingresso di migranti in Giappone. Bergoglio andasse a dirlo ai suoi amici dell'Arabia Saudita, lo dicesse a Riad di accogliere i musulmani. Tanto è facile, basta che attraversino il Mar Rosso. Ma non ne parla, guarda caso".