M5S, caso Genova, Grillo: "Chi non è d'accordo si crei un altro partito"
Terremoto nel M5s per il caso Cassimatis. Di Battista difende Grillo ma qualcuno dice: "Rischiamo di perdere Genova"
Grillo: chi non gradisce regole M5S si faccia partito suo
"Dobbiamo intenderci su che cos'e' la democrazia. Una democrazia senza regole non e' una democrazia. Noi abbiamo le nostre regole e io, da garante, le faccio rispettare. Chi non e' d'accordo, si faccia il suo partito". Lo ha detto Beppe Grillo arrivando alla Camera, in risposta a una cronista che gli chiedeva, a proposto del caso Cassimatis, se e' democrazia quella in cui il voto degli iscritti viene invalidato il giorno dopo, sconfessandone l'esito. Grillo e' alla Camera per partecipare al convegno sull'acqua organizzato da M5S. Il leader 5 stelle, cuffie alle orecchie per ascoltare l'intervento in francese di un'oratrice, ha detto ai cronisti che non interverra' e si e' seduto nei posti destinati al pubblico, con Luigi Di Maio al suo fianco.
M5s, Di Battista: mi fido di Beppe, vuole cacciare le mele marce "Genova? Grillo conosce territorio, vuole evitare infiltrazioni"
"Abbiamo un garante e di lui io mi fido. Beppe conosce il territorio e se ha preso quella decisione è perchè vuole evitare che qualcuno approfitti della nostra forza per salire sul carro del vincitore" ed "il garante serve a prendere decisioni" di questo genere per evitare che nel Movimento ci siano "mele marce". Lo afferma Alessandro Di Battista in una intervista a Repubblica dopo il caso Genova e la 'cacciata' da parte di Beppe Grillo della vincitrice del voto on line per le candidature al Comune, Marika Cassimatis. "Faremo di tutto per evitare che qualcuno possa strumentalizzare il nostro Movimento. Vogliamo evitare che il giorno dopo le elezioni si assista all'uscita di eletti del nostro Movimento verso i gruppi misti in Parlamento - sottolinea Di Battista -. Il Misto è il terzo gruppo, è uno scandalo. Bisognerebbe introdurre il vincolo di mandato". Poi Di Battista torna sul voto del Senato che ha "salvato" il senatore di Forza Italia Augusto Minzolini dalla decadenza e che i Cinquestelle hanno definito come un atto "eversivo": "Quel voto non era necessario. Bastava applicare la legge Severino per la decadenza - conclude -. Sono queste le vicende che fanno arrabbiare i cittadini, che incitano alla violenza".