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Politica
M5S, Torino batte Roma sulle delibere



I Cinque Stelle, come noto, hanno conquistato Roma e Torino ma a poco più di un mese dalle elezioni (19 giugno) si nota una differenza notevole di comportamento tra le due sindache, Appendino a Torino e Raggi a Roma. Come oggi fa notare giustamente Giuseppe Alberto Paci sul Corriere della Sera, l’Appendino, 32 anni, (54,5 % al ballottaggio contro Fassino) è stata nominata il 30 giugno e la sua giunta –presentata lo stesso giorno- si è già riunita tre volte (5, 12, 19 luglio) con 34 delibere approvate mentre la prima riunione del consiglio comunale è stata il 18 luglio con la presentazione da parte della giunta del programma. La Raggi, 38 anni, (67,1 % al ballottaggio su Giachetti) è stata nominata sindaco il 22 giugno, la giunta il 7 luglio e si riunita due volte con sole 4 delibere approvate.

Già quantitativamente emerge una notevole differenza che è poi anche qualitativa se si entra nel merito dei provvedimenti. A questa analisi dobbiamo poi aggiungere l’incredibile telenovela (peraltro non ancora conclusa) per la nomina dell’importantissimo ruolo di capo di gabinetto della Raggi che ha visto una estenuante girandola di nomi con nomine e revoche effettuate in settimana in un crescendo di liti e veleni e la sostituzione “al volo” dell’ “assessore regbista” Andrea Lo Cicero, umiliato da una convocazione senza nomina. Seguono le giravolte continue sullo Stadio della Roma da costruire a Tor di Valle (o a Tor Vergata) e le Olimpiadi più alcune buffe affermazioni dell’assessora all’ambiente, Paolo Muraro (che ha un conflitto di interessi con l’Ama da lei controllata che le deve 200.000 €), che ha detto testualmente che il traffico a Roma è “colpa dei pedoni che attraversano fuori dalle strisce” ed è, inoltre, contestata dalla stessa base M5S (e da Parma) per le sue posizioni storicamente a favore dei termovalorizzatori.

La Muraro è quella che aveva detto che avrebbe ripulito Roma “il prossimo mercoledì” : il risultato è sotto gli occhi di tutti per la gioia di cinghiali e ratti che vengono a banchettare sui cassonetti stracolmi di Ama. Di qualche giorno fa poi un primo abboccamento con l’”odiato” Cerroni il patron della discarica di Malagrotta: una vera piroetta dopo anni di insulti. Ieri invece è stato presentato un documento, “Linee programmatiche 2016 – 2021” per il governo di Roma Capitale in cui si legge, tra le cose più divertenti, che ci sarà una non meglio precisata “moneta alternativa”, aree pedonali a 5 Km (occorre convincere il mercato mondiale dell’automobile a mettere una marcia, la -1, per raggiungere tale sbalorditiva velocità). Un documentone di 50 pagine illeggibile per astrusità e lunghezza.

L’Appendino ha cominciato a lavorare da subito speditamente, senza clamore ed efficacemente, mentre la Raggi ha dovuto subire un tutoraggio da parte di un minidirettorio da cui è uscita polemicamente, dopo un mese di veleni, la deputata Paola Taverna cercando però di “piazzare” il compagno nel minidirettorio di tutoraggio. Anche all’estero si cominciano a preoccupare. Ieri il settimanale britannico “The Economist” ha titolato: “Movimento impreparato a governare” a causa “dei suoi impulsi di destra e sinistra in tensione”. “The Economist” questa volta coglie il punto: il M5S è una arriffata accozzaglia di spinte politiche opposte, senza un programma, senza uno statuto e con dirigenti poco avvezzi a districarsi in una riunione di condominio figurarsi in città mondiali come Roma, tranne qualche eccezione come per adesso l’Appendino. L’impressione su Roma è che sia stata data una Lamborghini ad una bambina di 4 anni che sta giocando con i comandi.

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