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Politica
Ingroia, Di Pietro e Pino Maniaci

di Giuseppe Vatinno

 

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, dichiara:

«Esprimo la piena vicinanza e solidarietà ai compagni Valentina Speciale e Gianluca Ricupati, consiglieri comunali di Partinico, comune in provincia di Palermo, giunto all'attenzione della cronaca nazionale per la vicenda del direttore di Telejato, Pino Maniaci, autoproclamatosi giornalista antimafia, accusato di estorsione nei confronti dei sindaci di Partinico e del vicino comune di Borgetto. A Partinico i nostri compagni si sono distinti per un'opposizione intransigente contro il sindaco e lottano da anni denunciando il malaffare e le clientele, subendo per questo motivo continui attacchi mediatici da parte di Maniaci. La lotta alla mafia passa per la rimozione delle ingiustizie sociali, dei privilegi, dell'omertà e in questo siamo impegnati, sulle orme del nostro compagno Peppino Impastato: La mafia è una montagna di merda!».

La recente vicenda del direttore di Telejato (acquisita nel 1999 e prima in ambito di Rifondazione Comunista), Pino Maniaci, già “eroe” dell’antimafia, che è indagato per estorsione e sottoposto a divieto di dimora a Palermo e Trapani deve far riflettere attentamente.

La politica spesso strumentalizza le vicende da cui pensa di poter trarre vantaggio monetizzato elettoralmente; uno di questi casi, esploso in maniera eclatante ieri, è quello appunto del pasionario siciliano che recitava da tanti anni il ruolo del moralista integerrimo, impegnato in tante battaglie antimafia.

Premesso che la legge vale per tutti e quindi il signor Maniaci sarà colpevole solo quando l’ eventuale (siamo in Italia) condanna sarà definitiva abbiamo però ampio materiale “probatorio” da cui già trarre ampie conclusioni: questo materiale sono le sconvolgenti intercettazioni che ieri sono state rese pubbliche:

 

http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2016/05/04/estorsioni-divieto-dimora-per-maniaci_f255b945-e0d8-4e68-97b6-f6f8cb361aba.html

 

L’ascolto in audio e video lasciano ben pochi dubbi a possibili interpretazioni; la figura che emerge non è quella di un eroe dell’antimafia lindo e pinto ma piuttosto di un desolante personaggio che con metodi “mafiosi” estorce denaro a politici locali,  nel caso in esame Salvatore Lo Biundo sindaco di Partinico (sede di TeleJato), a 30 km da Palermo, e Gioacchino De Luca sindaco di Borgetto (ed è proprio durante una intercettazione su di lui che emerge il filone Telejato).

Maniaci, è bene dirlo subito, aveva già condanne penali per furto, emissioni di assegni a vuoto, omissione di atti d’ufficio, truffa:

http://www.corriere.it/cronache/16_maggio_04/doppia-vita-pino-maniaci-lotta-mafia-estorsioni-2c9ca3ca-11c5-11e6-83c1-0dbc221175cd.sh

Dunque qualche dubbio poteva anche venire in mente (a chi scrive lo venne subito assistendo ad una sua intervista celebratoria su un canale Rai in cui faceva mostra di una violenza stizzita e preoccupante del tutto simile a chi, a parole, diceva di combattere).

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b878a64d-ad3c-4964-ab4e-9df35b2086b1.html

 

E qualche dubbio lo poteva avere anche l’ Ordine dei Giornalisti siciliani che lo iscrisse d’ufficio nell’albo nonostante le condanne note:

http://www.corriere.it/cronache/16_maggio_04/doppia-vita-pino-maniaci-lotta-mafia-estorsioni-2c9ca3ca-11c5-11e6-83c1-0dbc221175cd.shtml

 

Ma torniamo alla cronaca.

Pino Maniaci chiede soldi e lavoro per la sua amante in comune e minaccia tronfio di fare uscire servizi contro la classe politica se non saranno esauditi i suoi desideri.

Nelle intercettazioni si scopre anche che Maniaci dà dello “stronzo” al premier Renzi che gli ha appena fatto una telefonata (4 dicembre 2014) di solidarietà per l’uccisione dei suoi cani impiccati dalla “mafia” (in realtà molto più prosaicamente da un marito tradito).

Maniaci si vanta di poter volgere a suo favore, con la richiesta addirittura di una scorta, l’evento cruento per cui riceve la solidarietà anche da Claudio Fava (Sel)  vicepresidente della commissione antimafia.

Ma se Renzi e Fava, appena visionate le intercettazioni, si sono “pentiti” della loro solidarietà espressa in passato allo scaltro Maniaci così non è per altri personaggi politici o ex politici.

In primi parliamo di Antonio Ingroia, da sempre vicino al Maniaci nella lotta anti – mafia e per la legalità; non contento della cantonata presa Ingroia, giustizialista a corrente alternatissima, è ora diventato addirittura avvocato del Maniaci stesso e da questo ruolo ufficiale ha cominciato ad attaccare gli ex colleghi della Procura di Palermo definendoli “privi di bon ton” per come si comportano col il povero direttore presunto estorsore e dichiara che “l’innocenza di Maniaci e sotto gli occhi di tutti”.

Caro Ingroia, è vero che l’Italia da tempo ormai è il Paese in cui il principio aristotelico della non contraddizione ha cessato di valere ma basta ascoltare e vedere i filmati, per altro pubblici, per rendersi conto che semmai è vero proprio il contrario: la colpevolezza di Maniaci è sotto gli occhi di tutti (ricordando, come già scritto, che poi solo il processo potrà dare un giudizio definitivo).

Inoltre, il danno che Maniaci ha fatto all’ antimafia  e al concetto stesso di legalità è immenso: chi dei danti giovani che amano la legalità darà più credito alle battaglie antimafia ascoltando solo queste registrazioni?

Ingroia, noto giustizialista, aggiunge anche la ciliegina sulla torta e stigmatizza i colleghi giornalisti, per la “crocefissione mediatica” a cui è sottoposto il suo assistito; e cosa si dovrebbe fare? Glorificare il suo comportamento e gridare al “gomblotto”?

http://gds.it/2016/05/04/caso-maniaci-ingroia-gia-crocifisso-dai-media-non-rinuncio-a-fargli-da-avvocato_508363/

 

Un altro ex – politico che aveva dato il suo sostegno pubblico a Pino Maniaci è poi Antonio Di Pietro che può essere (anche nella sfortuna) considerato il padre politico di Ingroia:

http://livesicilia.it/2009/03/31/di-pietro-sto-con-pino-maniaci_3480/

Però, a parte la solita tiritera sul degrado della politica

https://www.affaritaliani.it/politica/di-pietro-420498.html

Di Pietro ancora non ha espresso il suo parere su quella che appare un’altra (delle tante) cantonate prese.

Una nota di psicologia sociale: basta andare sul profilo Facebook di Pino Maniaci per leggere un 70% di insulti di seguaci traditi ma anche un 30% di gente che si arrampica sugli specchi

http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2016/05/05/keep-calm-and-telejato-non-chiuda/24203/

pur di salvare Maniaci anche contro l’evidenza più sperticata e squadernata possibile; anche questo è un segnale di come è ridotta la capacità critica nel nostro Paese.

Tags:
maniaci





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