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Manovra, governo pone la questione di fiducia alla Camera sul maxiemendamento
La buvette della Camera alza i prezzi: su caffè e dolci

Ultimo miglio per la legge di Bilancio. Dopo il voto della Camera alla fiducia posta dal governo sul testo approvato dalla commissione Bilancio (previsto per la serata di oggi), il via libera definitivo del Senato e' atteso per sabato. Una manovra da circa 5,5 miliardi di euro, le risorse necessarie per coprire la riduzione del taglio agli enti locali (che vale 375 milioni), la nuova Ape sociale (per 15 categorie di lavoratori nel 2019 non scattera' l'aumento dell'eta' pensionabile a 67 anni), il bonus bebe', la stabilizzazione dei precari, il raddoppio del fondo per le vittime dei reati finanziari (salito a 100 milioni), il piano per l'ammodernamento delle scuole e delle strade di competenza delle Province (120 milioni per il 2018 e altri 300 all'anno dal 2019 al 2023), solo per citare alcune delle misure entrate nel testo.

Molte, anche, quelle rimaste fuori: la stretta sui contratti a termine e l'aumento delle indennita' da corrispondere ai lavoratori ingiustamente licenziati, prima di tutte, ma anche lo stop ai vitalizi e l'arresto per chi fosse entrato nei cantieri del gasdotto Tap. La manovra, ha detto il viceministro dell'Economia Enrico Morando, e' stata "modificata in modo radicale in Parlamento" ma mantiene le architravi 'costruite' dal governo. "Dall'utilizzo di una quantita' molto grande di risorse per neutralizzare gli aumenti dell'Iva e delle accise previste dal primo gennaio 2018", ha sottolineato, "alla conferma degli interventi per il rafforzamento delle capacita' competitive del sistema economico" e di quelli per il lavoro.

La legge di Bilancio, ha invece affermato Francesco Boccia, relatore di maggioranza alla Camera e presidente della commissione Bilancio, che consentira' "al Paese di guardare avanti con ottimismo" e permettera' all'Italia di diventare "piu' agile e snella, piu' moderna e piu' europea". Le premesse, ha detto ancora Morando, ci sono perche' "il Paese e' tornato a crescere in un contesto piu' stabile sotto il profilo della finanza pubblica: l'indebitamento continua a scendere e l'avanzo primario si conferma tra i valori tra i piu' elevati in Europa". Morando ha pero' anche messo in guardia il Parlamento da possibili rischi.

Costituiscono "una minaccia", ha scandito, quelle "forze politiche che possono prevalere nel prossima campagna elettorale", che da una parte, "propongono l'adozione della doppia moneta" e dall'altra sperano "di mettere l'Italia nel ghetto del referendum contro l'euro" nel pieno "di una operazione di rilancio dell'Unione europea che si realizzera' sull'asse Macron-Merkel". Critico e' il centrodestra. Per Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, la manovra "e' l'ultimo assalto alla diligenza di questa maggioranza e di questo governo di buoni a nulla ma capaci di tutto. C'e' il caos, misure elettoralistiche, ma tanto non gli servira' a nulla: perderanno le prossime elezioni".

Critico e' anche Mdp. Pierluigi Bersani, parlando in Aula, ha annunciato il voto contrario alla fiducia perche' il testo, ha sostenuto, contiene "misure parziali che non hanno un senso visibile e che stanno sulla vecchia strada". Contrario pure il Movimento 5 stelle che con Laura Castelli ha usato l'arma dell'ironia per annunciare il no al provvedimento: "Grazie - ha detto rivolta ai banchi del governo - perche' ci avete insegnato tutto quello che non si deve fare governando, ne faremo tesoro".

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