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Politica
Mantova: fake news per Laura Boldrini. Cittadinanza a Mussolini mai revocata

"Grazie alla città di Mantova che ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini". Lo ha scritto il 19 febbraio su twitter la presidente della Camera Laura Boldrini, facendo riferimento alla decisione presa dal Consiglio comunale della città lombarda il 12 febbraio scorso. Un'altra battaglia contro il fascismo è stata vinta. Ma è una fake news. E la Boldrini se ne intende. Una specie di comica perché le opposizioni in consiglio comunale, Forza Italia, Lega e M5S si sono accorte che l'atto di revoca, così come è scritto, non è valido. E se la ridono. La cittadinanza onoraria a Mussolini non è stata revocata. E nessuno ha avvertito dello scivolone né la presidente della Camera né lo stuolo di seguagi di fake news, sguinzagliati in rete dalla terza carica dello Stato.

 

 

La revoca votata lo scorso 12 febbraio dal consiglio comunale a guida Pd in forma di mozione, di fatto non è, e ben difficilmente diventerà attiva, cancellando l’atto formale votato dal Comune nel 1924. Dopo settimane di polemiche, perché ogni tanto in Italia torna di moda occuparsi dell'annoso tema delle cittadinanze date durante il Ventennio a Mussolini, tanti Comuni a guida di sinistra hanno preso di nuovo il tema a vessillo. Soprattutto nell'ultimo anno in cui tanta attenzione mediatica è stata assegnata alla questione del ritorno del fascismo in Italia.

 

 

Molti Comuni di sinistra, da Bergamo a Ravenna e anni fa è accaduto a Firenze, Torino, Aulla, Rivoli, Fossombrone, Salorno, Bologna hanno affrontato il dibattito revocando la cittadinanza al “Duce” o pensando di farlo. Il Comune di Mantova, dopo una mozione della locale Sel, ora confluita in Liberi e uguali, aveva pensato di fare altrettanto. Il tema, se fosse giusto e avesse un senso a 70 anni di distanza, ha acceso gli animi finendo per giorni anche sulla stampa nazionale.

 

 

Così la maggioranza in Comune a guida Pd ha votato la mozione di Liberi e uguali ed ha incassato il plauso della paladina Laura Boldrini con la stampa nazionale a sancirne l'affermazione.

 

Ma dopo i servizi giornalisti e le scene di giubilo per questo ennesimo colpo inferto al totalitarismo le opposizioni in consiglio comunale si sono accorte che “serve una deliberazione consiliare di revoca, non una di intenti come quella approvata, per togliere la cittadinanza a Mussolini”, spiega ad Affaritaliani il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Baschieri, “e nessuno sembra avere intenzione di farlo dopo le settimane di polemiche inutili su un fatto storico”.

 

 

Tutto potrebbe rimanere fermo alla mozione approvata il 12 febbraio, che in termini di diritto equivale a poco più di una dichiarazione di intenti. Del resto, al di là dei convincimenti ufficiali in aula, lo stesso sindaco Mattia Palazzi del Pd non aveva mai nascosto la propria contrarietà ad assecondare la richiesta di Liberi e Uguali, avanzata nell’agosto scorso dal capogruppo Fausto Banzi. Lo stesso presidente del consiglio, Massimo Allegretti, aveva preso formalmente le distanze dal documento. “Si comportano come quelli che distruggono il passato non conoscendo la storia”, ha commentato ad Affari Andrea Gorgati, consigliere comunale di Forza Italia.

 

Ora che l'ennesima fake news è consumata si potrà tornare alla normale amministrazione. In attesa che il fantasma di Mussolini possa comparire chissà dove a gonfiare i cuori di chi usa il tema come una battaglia dirimente. Peccato sia vecchia di 70 anni.   

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