Marchini anti-grillino e di nuovo “de sinistra”
Si sente "diga" cercando di acchiappare voti
Stamattina Sor Arfio si è svegliato anti-grillino e di nuovo “de sinistra” e quindi ha dichiarato spavaldo: “Io unico argine a tsunami 5 Stelle” nel tentativo esplicito di acchiappare voti ai disorientati
La storia di Alfio Marchini è senza dubbio singolare.
Il passato è così noto che lo riassumo in pochi punti: rampollo ricco di una famiglia di palazzinari rossi (definiti “calce e martello”) ha giocato in nazionale di Polo (sport elitario per eccellenza) e ha tanta frequentazione con Gaetano Caltagirone per storie di cementi e costruzioni.
Folgorato sulla via della politica nel 2013 si presenta al Comune di Roma con una sua lista sorta dal nulla ma ottiene solo due consiglieri, oltre se stesso; uno dei due Mino di Noi, già collaboratore di Francesco Rutelli, lo lascia subito:
L’altro è Alessandro Onorato, un “Ostia boys” che nonostante la (relativamente) giovane età si è già girato molti partiti: dalle iniziali simpatie liceali per Fini, diviene uomo del Pd romano con Veltroni poi all’Udc di Casini grazie allo zio Beniamino Placido per poi diventare infine “marchigiano” :
http://formiche.net/2014/01/18/le-amnesie-onorato-marchini-i-biscotti-allanice-marchese/
Di carattere irascibile, si ricorda una memorabile scazzottata con il Sel Gianluca Peciolla che lo vide soccombere miseramente per ko tecnico.
Qui un simpatico ritratto in un precedente articolo di Affari:
https://www.affaritaliani.it/roma/alessandro-onorato-ecco-chi-il-delfino-di-marchini-416669.html
A lui è stato affidato il delfinato della lista ma finora con scarsissimi risultati pratici visto anche il vantaggio temporale che godeva rispetto agli altri; programma presentato con mesi di ritardo, qualche iniziativa di scarso seguito nazional – popolare su buche e biciclette e molta parlantina che però non ha evitato allontanamenti e mal di pancia tra gli attivisti della prima ora e anche quelli della seconda (ora).
Ma torniamo al capo che sembra non godere neppure in famiglia di molta considerazione (politica) se la cugina Simona racconta di essere stata presa in giro da Alfio dopo averlo votato:
In comune è noto per essersi ritirato sull’ “Aventino” autosospenendosi dai lavori comunali insieme al fido scudiero Onorato, cosa che non ha fatto certamente piacere ai romani che lo avevano votato nel vano tentativo di ottenere una rappresentanza attiva e non solo di pagare loro lauti stipendi.
Marchini, in questa competizione elettorale, ha un atteggiamento assolutamente schizofrenico riguardo ai partiti: quando lo cercano va pure a votare alle gazebarie di Salvini, quando lo scaricano (il che avviene la maggior parte delle volte) tuona contro la “fine dei partiti” “de destra e de sinistra” con lui solo baluardo contro il caos incipiente.
Marchini pro-gazebo:
Marchini contro gazebo:
La cosa più divertente è tenere conto delle sue continue affermazioni contraddittorie su alleati e nemici che possono variare più volte nel corso della stessa giornata.
Marchini diviene salviniano se odora un interessamento leghista alla sua candidatura, berlusconiano quando invece Forza Italia spinta del Cerchio Magico femminile di Arcore subisce il suo incantamento forse anche estetico, “de sinistra” quando fa stampare migliaia di manifesti con un pensiero di Gramsci contro gli indifferenti e poi di nuovo “de destra” quando vede qualche spiraglio per ficcarsi tra i nostalgici del tempo che fu e quindi diventa più “duro” dei leghisti contro i Rom.
Insomma una specie di Zelig della politica la cui costante è l’ assoluta incostanza.
Stamattina si è svegliato anti-grillino e di nuovo “de sinistra” e quindi ha dichiarato spavaldo: “Io unico argine a tsunami 5 Stelle” nel tentativo esplicito di acchiappare voti ai disorientati elettori del Pd romano.
In tutto questo, Marchini è messo, dal punto di vista dei sondaggi, non molto bene: dopo aver rifiutato altezzosamente per mesi i corteggiamenti di Berlusconi e del centro – destra ha perso il tram ed ha litigato in pratica con tutti utilizzando anche espressioni forti ed inutilmente sarcastiche sui vari Bertolaso, Salvini, Meloni, Berlusconi stesso, Giachetti, Raggi; in pratica si è fatto una costellazione di nemici a 360 gradi e non è che le cos evadano molto meglio con i media.
Il suo movimento veleggia basso nei sondaggi con numeri che gli precludono anche la possibilità del ballottaggio.Dunque un esempio emblematico di come buttare insapientemente alle ortiche un vantaggio tattico che Marchini, mercé collaboratori francamente non all’altezza, aveva accumulato.