Mattarella vuol bloccare Salvini: "Decreto Sicurezza" a rischio
Il Capo dello Stato pronto a bocciare il provvedimento se il Ministro dell'Interno non cancellerà le norme "anticostituzionali". Crisi in vista
Il Decreto Sicurezza fortemente voluto dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini è a rischio.
E il principale ostacolo viene proprio dalla massima carica dello Stato, ovvero il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Che fra quest'ultimo e il leader del Carroccio non corra buon sangue è risaputo, ma ora lo scontro potrebbe farsi ancor più aspro. Secondo Ugo Magri, quirinalista del quotidiano La Stampa, il Viminale avrebbe infatti tutte le intenzioni di bloccare il provvedimento di Salvini, specie se quest'ultimo non dovesse attenersi ai "rilievi" avanzati dal Capo dello Stato.
Tali rilievi, secondo Magri, sono in questi giorni al vaglio dei tecnici ministeriali, e ovviamente con il suo "pressing" neanche troppo discreto Mattarella si augura che Salvini li prenda in considerazione e si convinca a cancellare le norme smaccatamente anticostituzionali oggetto di preoccupazione per il Presidente.
Gli scenari possibili sono essenzialmente due.
Il primo: il Ministro dell'Interno si piega alle direttive del Quirinale, apporta le modifiche richieste (le cosiddette "piccole limature" come le hanno definite eufemisticamente le fonti della Presidenza della Repubblica) e a quel punto il Capo dello Stato potrà apporre un sigillo ufficiale al Decreto Sicurezza.
O il secondo, ben più problematico, ovvero Salvini si rifiuta categoricamente di cambiare anche solo la minima virgola del provvedimento, e di accogliere anche una sola delle riserve del Quirinale, e di conseguenza il Capo dello Stato si rifiuterebbe categoricamente a sua volta di apporre la firma al Decreto Sicurezza.
Quest'ultimo eventuale sviluppo delinea un quadro quasi apocalittico, insomma, che prefigurerebbe uno scontro aperto tra Viminale e Quirinale, e che esacerberebbe ulteriormente un clima politico già incandescente. E secondo Magri, l'ipotesi che Mattarella finisca per bocciare il provvedimento, aprendo un contenzioso diretto con Salvini, non è affatto peregrina bensì piuttosto fondata. Con tutte le conseguenze imprevedibili del caso.
Commenti