Mattarellum, no del Pd alla Lega. "Accetti la sfida del proporzionale"
Pd, Emunale Fiano ad Affari boccia Salvini e Giorgetti
"La Lega ragiona pensando semplicemente al proprio tornaconto". Emanuele Fiano, deputato del Partito Democratico e relatore alla Camera della proposta di riforma della legge elettorale avanzata dalla maggioranza, intervistato da Affaritaliani.it, boccia l'idea di Matteo Salvini e di Giancarlo Giorgetti di tornare al Mattarellum. "I sistemi maggioritari in passato hanno comunque portato anche a governi fragili. Il governo Prodi, ad esempio, era stato eletto con il Mattarellum ed aveva una forte fragilità nei momenti delle divergenze. Un sistema proporzionale con sbarramento alto è un sistema rappresentativo. E comunque i sistemi maggioritari erano pensati in momenti in cui era più palese la polarizzazione in due poli nel nostro Paese. Non c'è nulla di negativo nel proporzionale con sbarramento alto e se la Lega ha la percezione della propria forza accetti questa sfida senza pensare al proprio tornaconto.
LEGGE ELETTORALE: SALVINI, 'USIAMO MATTARELLUM, CHE FUNZIONA E ANDIAMO AL VOTO' - "Usiamo il Mattarellum, un mix tra proporzionale e maggioritario che funziona, già applicata, e andiamo a votare. Poi chi vince, vince. L'Italia ha bisogno di stabilità". Lo ha detto Matteo Salvini a Rtl102.5, confermando l'apertura di Giancarlo Giorgetti sul sistema elettorale.
Legge elettorale, Giorgetti: "Tornare al Mattarellum. Proposta a tutti i partiti" - “Torniamo al Mattarellum”. È la proposta che il numero due della Lega, già sottosegretario del governo gialloverde Giancarlo Giorgetti, formula in un’intervista a Il Foglio. Una proposta avanzata a “tutte le forze politiche” per un sistema elettorale “che porta il nome di garanzia del nostro Presidente della Repubblica” dice il vice di Salvini, e “perché è una legge che ha funzionato e che è stata sinonimo di alternanza”. Perché se si deve fare una riforma delle legge elettorale, ragiona Giorgetti, “sarebbe bene farla avendo in mente l’interesse generale del paese e non quello particolare e contingente delle forze politiche”, e l’interesse del paese “è quello di avere un sistema che consenta di avere, il giorno dopo le elezioni, un governo stabile, duraturo, che sia nelle condizioni di esercitare la sua funzione e che rispecchi rispettosamente l’indicazione democratica che arriva dal popolo elettore”. Così, nel tornare a tendere la mano alle forze che, come dice Giorgetti, “momentanea - mente rappresentano la maggioranza di governo”, il vice di Salvini afferma anche che gli sembra evidente che si debba andare verso un sistema che contempli quantomeno “degli elementi di maggioritario, che è il sistema che i cittadini apprezzano nelle amministrazioni locali”, perché consente “un rapporto più diretto tra elettori ed eletti e di conseguenza è anche più sano perché responsabilizza i parlamentari e toglie alle segreterie e ai leader le briglie di quel meccanismo pernicioso che fin qui è stato la cooptazione di deputati e senatori”. “Gente – chiosa Giorgetti – che risponde ai capi dei partiti e non a chi li ha votati in un’urna elettorale”.
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