Matteo Renzi come Bettino Craxi?
Matteo Renzi come Bettino Craxi?
Il cerchio pare stringersi su Matteo Renzi.
Infatti da quel fatidico 5 dicembre 2016 in cui si è giocato il posto di premier caricando il referendum costituzionale di significati personalistici di cui poteva fare agevolmente a meno, il politico toscano ha perso anche il ruolo di segretario del Pd (ad interim lo è fino al Congresso Orfini) e per ora risulta essere un semplice iscritto per di più disoccupato.
È la strana traiettoria politica degna di un romanzo ottocentesco: Renzi viene dal nulla e rischia dopo un paio di anni di tornare nel nulla.
Tuttavia Renzi rischia molto di più del “nulla” e cioè rischia la vendetta e la persecuzione dei tantissimi nemici che adesso si vorranno vendicare; si pensi solo alla Cgil e alla Camusso ma anche a D’Alema (che ha già iniziato da tempo l’opera) e poi a Berlusconi, Salvini, boiardi di Stato, il “sereno” Enrico Letta che se l’è legata al dito e tanti altri.
Matteo Renzi -diciamolo- ha sulla carta più nemici di Bettino Craxi e i magistrati già hanno attaccato il padre Tiziano Renzi sull’affare Consip e amici e nemici gli chiedono di far fare un passo indietro al fedelissimo suo amico Luca Lotti.
Renzi è stato il più giovane Presidente del Consiglio italiano, più ancora di Benito Mussolini che deteneva il precedente record e deve stare ora ben attento a quello che è in movimento perché in Italia lo sport nazionale non è il calcio ma è proprio quello della caccia all’ex potente caduta in disgrazia.
Bettino Craxi dopo essere stato osannato dalle folle (come del resto Benito Mussolini) è dovuto fuggire in Tunisia.
Renzi non ha fatto in tempo a tessere relazioni internazionali consistenti e nel caso non saprebbe proprio dove andare.