Matteo Renzi parte seconda: il ritorno del rottamatore
Matteo Renzi ha un solo modo per tornare a Palazzo Chigi: rottamare di nuovo.
La parabola umana, politica e istituzionale di Matteo Renzi si è consumata, nella sua prima fase, in tre anni, dal 2013 al 2017.
Poi la caduta del 4 dicembre con la sconfitta al referendum ha rimesso tutto in gioco.
Dopo momenti di umano sconforto Renzi però, confidando nella sua grande dotazione di resilienza, si è rimesso in moto, ricominciando da dove aveva iniziato e cioè dalla segreteria del Pd.
Ripartenza che gli è costata subito un prezzo abbastanza alto e cioè la scissione della componente a sinistra guidata da D’Alema.
Alle amministrative questo fatto si è sentito pur andando alla competizione come alleati; i risultati disegnano il contorno di una inequivocabile sconfitta.
In ogni caso Renzi ora ha capito che, se vuole tornare a Palazzo Chigi deve tornare alle origini della propria politica e quindi ha rispolverato il suo ruolo principe, quello che lo aveva lanciato nell’empireo nazionale e internazionale e cioè quello di rottamatore.
E così ha ricominciato a menare grandi mazzate -dopo un piccolo tentennamento in omaggio alla figura del “sindaco santo” La Pira- contro tutto e tutti soprattutto nel suo partito anche trasferendosi al terzo piano del Nazareno in una stanza blindata che lo separa ancor più, proprio fisicamente, dai suoi.
Tuttavia Renzi sa che questa è l’unica via che gli è rimasta da percorrere se vuole tentare il ritorno.
La gente lo ha votato portando il Pd al 40% alle Europee perché in lui vedeva il nuovo, quel “populismo bianco” democristiano che fu prima di lui anche di Amintore Fanfani.
Per questo Renzi ha cominciato a prendere le distanze da Romano Prodi, padre nobile e fondatore e poi anche dal concetto di coalizione con Pisapia.
Renzi vuole solo ripercorrere una seconda volta la stessa strada un po’ come per quei film di successo che vengono riproposti sperando di avere lo stesso successo di botteghino della prima. Abbiamo visto già “Renzi il Rottamatore” e ora assistiamo alle riprese di “Renzi il Rottamatore parte seconda”.
Il pubblico accorrerà ancora? Oppure stanco, relegherà il nuovo film nel sottoscala dei fallimenti della storia?
Come sempre il popolo è sovrano.