Matteo Salvini deve decidere quando è ora di staccare la spina
Il ‘luddismo’ grillino può bloccare il paese
Il Generale Ned Ludd , forse nemmeno generale e forse nemmeno mai esistito, entrò nella storia perché si racconta che in Inghilterra, intorno al 1779 distrusse un telaio, colpevole di rubare lavoro a tutti gli operai.
Nacque da lì il movimento di protesta denominato ‘luddismo’ che divenne velocemente sinonimo di tutto ciò che è contro il progresso in un’errata visione della protezione dei lavoratori.
L'Italia non puo' tornare indietro. Il 'luddismo' suprato dal progresso
E come dovremmo chiamare chi, in nome di un’ipotetica difesa delle minoranze disoccupate , non occupate o solo non lavoranti fa di tutto per rompere quelli che sono i telai industriali di oggi e che in Italia si chiamano Tap, Tav, Muos, il mega impianto di comunicazione satellitare americano in Sicilia.
E poi anche anche altre definizioni come grandi opere, libero commercio, rigore fine a se stesso.
Ora in Italia una parte del Governo sembra essere molto vicina a questa ideologia che, nella storia, finì cancellata dall’onda del progresso.
L’Italia, già invischiata nella melassa della iperburocrazia, non ha bisogno di venire rallentata ancora di più da ideologie del passato. L’Italia ha bisogno di snellezza, di velocità e di una visione strategica e lungimirante.
L'Italia non puo' tornare indietro. Gli inglesi voglino votare di nuovo contro la Brexit
Purtroppo, così come è successo nel Regno Unito con la Brexit, un voto di pancia può’ mettere un paese a rischio. Gli inglesi se se sono accorti quasi subito e stanno lottando per ottenere un secondo voto referendario. Da noi, forse, qualcuno che ha votato in una direzione ci sta seriamente ripensando.
Ed allora che fare?
Forse l’altro azionista di riferimento del Governo gialloverde, la Lega potrebbe decidere che è il momenti di intervenire e fare qualcosa di più.
Fino ad ora Matteo Salvini è riuscito con capacità, intelligenza ed astuzia a respingere e a contenere il luddismo pentastellato. Lo si è visto con il TAP e lo si è notato con la prescrizione, rimandata al 2020 ma condizionata dalla riforma dell’intero processo penale.
Ora però la megamanifestazione torinese per il Si alla Tav richiede una decisione radicale.
Questa volta sarà difficile trovare un escamotage per riuscire a salvare ’capra e cavoli’ ( alleanza di Governo, contratto etc) senza scontentare la base grillina e non fare un danno al paese.
Riuscirà Salvini a sciogliere un nodo decisivo per la tenuta del Governo?
L’uomo sa benissimo che è sottile la linea che divide l’azionista di riferimento di un grande progetto politico di cambiamento e il complice di un qualcosa che molti italiani non vogliono. Il ritorno al passato non è qualcosa di auspicabile per nessuno e tantomeno per il nostro Paese.
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