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Politica
Matteo Salvini e il ritorno del buon senso

Per tutte quelle anime belle che soprattutto a sinistra non si capacitano del successo di Matteo Salvini basterebbe fare una semplice e certo un po’ antiquata analisi sul concetto di buon senso.

Sì, proprio lui, il vecchio buon senso antico quello che ci insegnavano i nostri avi e che aveva profondi appigli nella realtà fattuale e serviva ad evitare guai.

Si potrebbe condensare in una frase divenuta famosa: “non accettare caramelle dagli sconosciuti” che non è uno slogan per bambini ma per tutti.

Il degrado e il tramonto della civiltà occidentale è infatti incominciato quando si è abdicato al buon senso in nome si stramberie libertarie.

Ad esempio se una ragazza non ancora maggiorenne gira da sola in un quartiere malfamato rischia. Che poi sia libera di farlo è un altro discorso. Ma se lo fa, perché i suoi genitori non sono riusciti ad instillarle il buon senso, poi non è solo colpa della società se accade qualcosa di sgradevole e certamente condannabile.

Se un tabaccaio rapinato n volte reagisce e spara non è un pericoloso cow boy, ma uno che, appunto, usa il buon senso. Se si è in Italia e ci si vergogna del presepio per che simbolo di religione autoctona ed identitaria c’è ancora qualcosa che non va, si è abdicato al buon senso. Buon senso che però è attivo in altre parti del mondo, ad esempio nell’Islam dove sarebbe giustamente un po’ difficile chiedere di rinunciare al ramadan o costruire una chiesa cattolica.

Se un estremista radicalizzato gioisce sul web o sui social per un attentato lo si arresta, come ha proposto ieri il ministro dell’Interno, provocando, come al solito uno sciame di asinerie concertate che però hanno il pregio di portare sempre più voti a chi del buon senso fa la sua stella polare.

Se un professore viene picchiato dai genitori di un asino il problema è l’asino, non il professore.

Insomma, l’aspetto sociale del sovranismo è il “buonsensismo” dei vecchi tempi che ha aiutato miliardi di persone a non ficcarsi nei guai e quando c’erano, ad uscirne.

Decenni di mondialismo ideologico e declinazioni assolutamente errate del concetto di democrazia e conseguente libertà ci hanno invece condotto al mondo alla rovescia in cui ci troviamo attualmente. E la reazione politica c’è stata, non solo in Italia, ma a livello mondiale. Non si tratta di nessuna dittatura, ma è il semplice ritorno del buon senso.

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