Matteo Salvini a Roma torna all'antico. L'ANALISI
Il movimento per il sud "Noi con Salvini" cambia il logo e riscopre la parola 'Lega'
Nella complessa vicenda delle elezioni amministrative romane che è divenuta il fulcro della partita che si gioca a livello nazionale per la guida del centro - destra non può sfuggire un passo indietro, rilevante per la strategia complessiva, che Matteo Salvini ha dovuto compiere: a due anni dal lancio del suo movimento per il sud "Noi con Salvini" ha abbandonato il giallo - blu del logo ed è tornato ai colori originari: il verde padano con il nome "Lega" che affianca il suo.
Infatti sembra che i sondaggi riservati abbiano dato proiezioni sconfortanti (rischio di non eleggere neppure un consigliere al Campidoglio, come riporta Italia Oggi) e tali da far rivedere la strategia complessiva; in questa ottica si comprende anche una mossa non prevista, e cioè il ritorno in politica attiva di una ex che da tanti anni stava fuori, Irene Pivetti che è capolista nella Capitale.
La storia di "Noi per Salvini" è anche la storia di una occasione mancata che nasce subito dopo le Europee nella primavera del 2014.La Lega elegge sei europarlamentari (contro i nove del 2009) e fra di essi c'è Mario Borghezio che eletto inopinatamente nella circoscrizione dentro, cioè quella di Roma.
Borghezio consolida intorno a sé i consensi della destra radicale con l'appoggio decisivo di Casa Pound (che poi però prenderà le distanze) guidata da Gianluca Iannone. A questo punto Salvini pensa che il presidio conquistato dopo anni di ostilità e di "Roma Ladrona" sia un segno di tempi che stanno cambiando e che la Lega cominci ad essere percepita come una forza di governo nazionale e non solo legata al Nord e agisce di conseguenza.
Borghezio, dopo una riunione l' 8 dicembre 2014 in un noto ristorante del quartiere Eur, presenta, ad inizio 2015 a Salvini nella sede parlamentare della Lega Nord un gruppo di lavoro, a cui sono presenti molti imprenditori romani; Matteo però non si fida dell' imprevedibile e rissoso padano e prende tempo e allo spontaneismo preferisce affidarsi a gente del partito.
Il Senatore Raffaele Volpi nel 2015 coordina il movimento ma il suo continuo tergiversare, l'incapacità organizzativa e soprattutto il risultato disastroso del movimento alle amministrative di comuni dell' hinterland lo portano ad una sostituzione con il senatore molto più produttivo Gianmarco Centinaio da Pavia, contornato da quattro reggenti: Fabio Sabbatani Schiuma, Barbara Mannucci, Barbara Saltamartini e Souad Sbai.A Marzo l'attivismo di Sabbatani Schiuma porta a Roma Marion LePen sull'onda del successo del movimento al primo turno francese, poi inizia il balletto romano per le amministrative che continua tuttora.
Al di là della ricostruzione storica riportata cosa si può dire del futuro di Salvini a Roma?
Roma è stato per decenni un feudo elettorale della destra con Gianni Alemanno e poi Giorgia Meloni e quindi diciamo che la zona di atterraggio per la Lega, pur prestigiosa, non è stata delle più agevoli.
Salvini ha tergiversato troppo nel suo progetto originario quando aveva, appunto nel 2014, un chiaro consenso della destra intorno alla sua figura ed ora è stato costretto a correre ai ripari tornando all'antico.
Il progetto di sbarco a sud sembra ormai tramontato e la partita per la leadership del centro - destra, dopo le amministrative romane, tornerà a giocarsi nelle brumose lande alpine.