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Politica
Mes, Meloni: "Così ho unito il Centrodestra. No a Draghi al Colle". Intervista
LaPresse

Sul Mes il Centrodestra si è ricompattato, proprio grazie a Fratelli d'Italia. Finalmente possiamo dire che Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno tolto di mezzo ogni equivoco di eventuali intese con M5S e Partito Democratico?
"Come si sa la caratteristica che contraddistingue noi di Fratelli d’Italia è quella di essere rimasti sempre nel campo del centrodestra, senza cedere alle tentazioni di alleanze innaturali con il Pd e con il Movimento cinque Stelle. Abbiamo sempre considerato questi partiti due facce della sinistra e il tempo ci sta dando ragione. E per questo continuiamo a chiedere ai nostri alleati di prendere un impegno solenne con i cittadini sottoscrivendo un patto anti inciucio per dire mai più con il Pd, mai con il M5s: noi la sinistra la combattiamo e non ci andremo mai al governo. Tuttavia sono contenta che il Centrodestra abbia deciso di presentare una risoluzione comune sul Mes, trattato sul fondo salva-stati estremamente penalizzante per l’Italia e che di fatto rappresenta una resa incondizionata agli interessi dei tedeschi. Un documento che Fratelli d’Italia ha chiesto e condiviso con gli alleati, sul quale abbiamo trovato una sintesi insieme alla Lega e a Forza Italia. Non solo, il testo racconta quello che per noi è il presupposto da cui deve partire il prossimo governo degli italiani: la difesa degli interessi nazionali. Vogliamo farlo attraverso un esecutivo scelto dai cittadini di una nazione libera e sovrana".

Secondo lei, la maggioranza cadrà a gennaio, magari in caso di vittoria del Centrodestra in Emilia Romagna, o in qualche modo riusciranno ad andare avanti nonostante le divisioni su moltissimi argomenti?
"Stando alle parole di Conte a gennaio il premier ha annunciato una verifica di governo, ma c’è solo un modo per farla in democrazia: andare al voto. In ogni caso credo che questo esecutivo cadrà presto. I rosso-gialli sono mossi da due spinte contrapposte: da una parte una maggioranza che disperatamente vorrebbe arrivare più avanti possibile perché ha paura di misurarsi con il voto degli italiani, dall’altra c’è la consapevolezza di non avere abbastanza consenso, che porta i singoli attori a doversi per forza distinguere dalle altre forze. Il risultato è una maggioranza che litiga praticamente su tutto e che rende difficile portare avanti qualsiasi azione di governo. Per governare infatti servono visione, gioco di squadra, coraggio, credibilità e una idea molto chiara d’Italia".

Tornando al Centrodestra, in caso di elezioni politiche anticipate lei si candida al ruolo di presidente del Consiglio?
"Il ruolo che avrò io e che avrà Fratelli d’Italia nel prossimo governo lo decideranno solo gli italiani con il proprio voto. Il peso specifico dipenderà dal consenso e dalla fiducia che ci daranno i cittadini e gli ultimi esiti elettorali, uniti ai sondaggi che oggi ci vedono ben oltre il 10%, dimostrano che ormai molti si stanno rendendo conto che di Fratelli d’Italia ci si può fidare. Siamo un movimento che non ha mai scelto la strada degli slogan roboanti o delle facili promesse: abbiamo scelto la via tortuosa della concretezza. Non ci piacciono le scorciatoie, perché quando prendi la strada più breve non impari nulla, invece per ogni tappa che raggiungi ne apprezzi e capisci il suo valore. Mi fa piacere scoprire ogni volta che ne ho l’occasione, quando mi confronto con i cittadini in tutta Italia, che la crescita di Fratelli d’Italia è figlia della coerenza e della consapevolezza che il consenso dobbiamo conquistarlo con i fatti. E quando la democrazia arriverà, perché arriverà prima di quanto la sinistra non speri e non ritenga di volerlo consentire, raccoglieremo i frutti di un lavoro che portiamo avanti con convinzione in Parlamento e nelle piazze. Proprio a proposito di piazze ricordo a tutti che il 20 dicembre saremo a Roma, in piazza Capranica a partire dalle ore 17.30 per scambiarci con tutti coloro che vorranno esserci gli auguri di Natale. Per l’occasione ci sarà anche l’ormai tradizionale presepe vivente che accompagna questo appuntamento e per celebrare quei valori su cui si fonda la nostra civiltà e che continuiamo a difendere con buona pace dell’intellighenzia e di chi vorrebbe cancellare la nostra identità".

Matteo Salvini ha risposto 'Why not' all’ipotesi Mario Draghi al Quirinale. È d'accordo?
"Not in my name, non nel mio nome. Mario Draghi è senza dubbio una altissima personalità italiana e internazionale ma è anche espressione del mondo finanziario e bancario, che non ha rapporto con l’economia reale e con le dinamiche sociali con cui i cittadini si confrontano quotidianamente. Non credo che sia questo il profilo che serva all’Italia come prossimo Presidente della Repubblica e soprattutto mi auguro che siano gli italiani a scegliere il prossimo Capo dello Stato eleggendolo direttamente. E’ questa una proposta storica di Fratelli d’Italia, che abbiamo presentato anche come legge di iniziativa popolare in Cassazione e sulla quale stiamo raccogliendo le firme in tutta Italia".

Lei caldeggia l'eventuale ingresso della Lega nel gruppo Ecr (Conservatori Riformisti) al Parlamento europeo?
"Non mi risulta che la Lega abbia mai fatto richiesta di adesione al gruppo Ecr, ma se lo facesse non potrei che considerare che la nostra proposta politica in Europa è sempre più attrattiva e convincente. Sono molto contenta del lavoro che Fratelli d’Italia sta facendo con i conservatori europei, portando avanti battaglie per i diritti dei popoli e che per l’Europa sogna un modello confederale di Stati sovrani".

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