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Politica
Migranti, Di Maio al fianco di Salvini: "Crediamo nelle leggi che votiamo"
Luigi Di Maio (foto Lapresse)

MIGRANTI, DI MAIO: DL SALVINI? NOI CREDIAMO IN LEGGI CHE VOTIAMO

Il decreto Salvini produce più clandestini? "No, altrimenti non lo avremmo votato". Lo dice il vicepremier Luigi Di Maio a Rocca Pietore in Veneto. "Dal nostro punto di vista noi crediamo nelle leggi che portiamo avanti", osserva. "Questo è un decreto in cui abbiamo portato a casa norma importantissima e che non vedo l'ora dimettere in pratica, cioè l'obbligo per alberghi, cooperative, associazioni a rendicontare tutti i soldi che spendono nell'accoglienza ai migranti", aggiunge. "E' innegabile che in questi anni in Italia c'è stato un business sull'immigrazione, alimentato dai partiti che erano al governo e che prendevano soldi da quelle cooperative. Oggi è arrivato il momento di rendicontare tutti questi soldi e attraverso questa rendicontazione avremo un'ottimizzazione della spesa e potremo continuare a investire nel settore dell'accoglienza e in altri settori".

DECRETO SICUREZZA, CONTINUA LO SCONTRO TRA SINDACI E SALVINI. "DISOBBEDIAMO". "FINITA LA PACCHIA"

Cresce la protesta dei sindaci di centrosinistra contro le nuove norme sui richiedenti asilo. Ma Matteo Salvini conferma la linea dura: "E' finita la pacchia. Io non mollo, non retrocedo". Al fianco del ministro dell'Interno, che incassa il sostegno dell'alleato Luigi Di Maio, si schierano in massa gli amministratori leghisti: "si mette ordine dove prima regnava il caos". Dura la reazione dell'Anci alle parole del titolare del Viminale: "I sindaci sono quotidianamente nella trincea dei bisogni e sono tenuti a dare risposte che non possono essere inefficaci, a maggior ragione se si tratta di diritti civili e protezione sociale", afferma Antonio Decaro. "Per questo auspico che il ministro dell'Interno, contribuendo ad abbassare i toni della polemica, voglia convocarci per discutere delle modalita' operative e dei necessari correttivi alla norma", aggiunge il presidente dell'Anci. "Se poi il ministro ritiene che il mestiere di sindaco sia una pacchia, come ha dichiarato anche in queste ore, siamo pronti a restituirgli, insieme alla fascia tricolore, tutti i problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare".

ORLANDO E DE MAGISTRIS GUIDANO IL FRONTE CONTRO SALVINI

Dopo aver sospeso l'applicazione delle misure contenute nel decreto Sicurezza, convertito in legge a fine 2018, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando garantisce di voler proseguire la 'battaglia', spiegando di puntare sull'intervento dei giudici della Consulta. "Non arretro, non c'e' motivo di arretrare, io ho assunto una posizione che non e' ne' di protesta, ne' di disubbidienza, ne' di obiezione di coscienza". quindi, "il provvedimento potra' essere sottoposto all'esame di una autorita' giudiziaria e, attraverso questa, della Corte Costituzionale. Cosa che io faro'", annuncia. Ma Salvini tiene il punto: "I porti italiani sono chiusi, abbiamo accolto gia' troppi finti profughi, abbiamo arricchito gia' troppi scafisti! I sindaci di sinistra pensino ai loro cittadini in difficolta', non ai clandestini". Insomma, per Salvini "stanno alla canna del gas". Quindi, mette bene in chiaro: "Ci tenevo a dire che non mollo, non retrocedo. In Italia si arriva chiedendo permesso, non arrivano coloro che ci portano la guerra: lo dico a quei sindaci fenomeni che, per cercare un po' di pubblicita', dicono 'disobbediro' a Salvini'. Non si molla di un millimetro". Dello stesso avviso il leader pentastellato, che bolla la presa di posizione dei sindaci come "campagna elettorale, campagna elettorale di sindaci che si devono sentire un po' di sinistra facendo questa cosa; ma se vuoi sentirti di sinistra metti mano ai diritti sociali di questo paese, quelli che la sinistra ha distrutto in questi anni: pensate come stanno messi male", afferma Luigi Di Maio.

LA LEGA FA QUADRATO INTORNO A SALVINI, ANCHE L'ASSESSORE DI MILANO MAJORINO ANNUNCIA DISOBBEDIENZA

-La Lega fa quadrato e difende le norme fortemente volute da Salvini: protesta "totalmente ideologica", e' il giudizio del sottosegretario all'Interno, Stefano Candiani. "Fanno un dispetto ai cittadini", osserva l'altro sottosegretario leghista Nicola Molteni. Contro le proteste si schierano diversi amministratori leghisti e di centrodestra: dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza al primo cittadino di Udine Pietro Fontanini. Da Sara Casanova, sindaco leghista di Lodi, ad Alessandro Ciriani che guida la citta' di Pordenone.    Ma anche la battaglia del primo cittadino di Palermo conquista consensi. Dopo l'appoggio di Luigi De Magistris arriva quello di Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, con trascorsi nel Pd ma eletto con un cartello di liste civiche: "Se il decreto Salvini impedisce l'accesso ai servizi essenziali sara' bloccato anche a Trapani", spiega. Il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, annuncia: "Stiamo valutando insieme ai nostri avvocati e con alcuni costituzionalisti anche una strada perche' sul decreto Sicurezza si possa arrivare alla Corte costituzionale". Il sindaco di Alghero (Sassari), Mario Bruno, alla guida di una giunta di centrosinistra, prende posizione e assicura: "Salvini non ci spaventa. Lo abbiamo gia' scritto al Presidente Conte: siamo pronti a sospendere gli effetti nei nostri comuni se non ci sara' un confronto nel merito con i sindaci, con chi vive i problemi da vicino".    E l'assessore al Welfare del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino, lancia la protesta di piazza, dando appuntamento per il 2 marzo: "Le forme di opposizione alla Legge Salvini dovranno essere molte. Una strada e' quella indicata da Orlando (giusta politicamente al di la' del numero dei casi). Un'altra sara' quella di aiutare comunque chi finira' in strada. E Milano scendera' in piazza il 2 marzo". Condividono la protesta Pd e Leu, anche se tra i dem si levano voci critiche: "Non condivido nulla delle norme Salvini, ma non sono d'accordo con la posizione assunta da Luigi De Magistris e Leoluca Orlando. Un sindaco non puo' rifiutarsi di applicare una legge dello Stato", sostiene ad esempio Antonello Giacomelli.

SALVINI: J-AX SEI UN POVERETTO, CANTA E LASCIA STARE IL PROSSIMO

 "J-Ax sei un poveretto, ma canta...insomma suona, insomma...fai quello che sai fare e lascia stare il prossimo". Cosi' il vicepremier Matteo Salvini in un live su Facebook. 

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