Migranti e misure a costo zero. La strategia anti-5S di Salvini con Silvio

Alcuni sondaggi ritagliano una decrescita dei grillini, dal 32 a poco più del 29, ed una insufficiente crescita del centrodestra. L’unico a portare a casa un risultato di queste settimane alla guida del Paese è Matteo Salvini. Le sue frasi su immigrazione, rom e flat tax sono lette dagli italiani come vere azioni di governo pur essendolo solo in minima parte e puramente formali. Lo scontro tra sondaggisti rispetto alla strategia del ministro all’Interno e le reali volontà di questo.

Se alcuni numeri danno la lettura sopracitata, altri indicano un centrodestra autonomamente sopra il 40% e con i cinque stelle sempre in affanno. Il recupero di Forza Italia e di Fratelli d’Italia sono l’unica speranza per il segretario della Lega di non metter in crisi una coalizione, d’altronde lui stesso ripete che sono costanti i rapporti con il Cavaliere e la stessa Meloni, e non commettere l’iniziale errore di cannibalizzare gli alleati. Rosicchiare voti tra i partiti amici non porterebbe alla possibilità, in caso di elezioni anticipate, di governare autonomamente riproponendo un’ ipotesi gialloverde, con relativi veti grillini,  od aprire, ma questo danneggerebbe la crescita elettorale di Salvini, ad un’alleanza del fu Nazareno per un Pd in lieve ripresa proprio in occasione dei “viaggi renziani”.

Questa la base su cui ripartire per poter confermare, nella realtà, il sondaggio di La7 di assoluta maggioranza del tradizionale centrodestra a guida leghista ma senza la possibilità che gli azzurri possano farsi guidare dal tandem Berlusconi/Maroni, possibilità che irriterebbe il numero uno della Lega, ma con un netto coinvolgimento, a scadenza di presidenza europea, dell’onorevole Tajani o dell’amico di sempre Galliani. La condivisione passa da un doppio interesse, quello su scala nazionale e quello su territoriale passando dai governi regionali alle alleanze elettorali. Se la Meloni lotta per non farsi scavalcare a destra, Forza Italia riavvia l’organizzazione periferica confermando i segretari che hanno tenuto, o superato, la media nazionale e rinnovando lì dove ciò non è successo.

Da parte sua Berlusconi conta sui granitici gruppi parlamentari ma questi pensano ad un recupero della visibilità senza nulla togliere al portavoce Mulè e con un sempre maggiore attivismo della Presidente dei deputati azzurri, Mariastella Gelmini. Dai social da rivitalizzare, ma sino ad ora poca ciccia per gli azzurri, ai temi di cui sono stati da sempre interpreti, non ultima la visione europea per una maggiore incisività italiana che oggi potrebbe apparire appannaggio unico di Salvini, sino a tematiche sociali che sembrano esser state dimenticate dal neo governo e dai neo esponenti, in questo, dei grillini.

Collaborazione al vice premier leghista sui grandi temi: immigrazione e ruolo italiano nella Ue; opposizione ai detentori dei ministeri (five stars) che riguardano direttamente gli interessi diretti del popolo (occupazione, salari, pensioni). Popolo oggi in luna di miele ma che prima o poi potrebbe svegliarsi dal sonno. Svegliarsi perché ad un eventuale taglio dei costi della politica (sprechi, indennità, vitalizi ecc ecc) non si produrrà, in automatico, una concreta crescita dei bilanci familiari possibile solo con risorse che attualmente appaiono introvabili. Su questo anche il gioco malefico del Salvini leader politico pronto a dire: io ho fatto ciò che ho promesso, altri no...