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Politica
Migranti, nuova stretta del governo. Espulsione per chi dichiara età falsa

Stretta sui migranti, le parole del ministro Piantedosi 

''Nel decreto c'è un intervento in tema di identificazione di minori stranieri non accompagnati'' senza ''derogare alle tutele che competono'', anche ''in conformità al diritto dell'Ue per i minori''. Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa dopo il cdm che ha approvato il nuovo decreto migranti. ''In caso di situazioni di elevato afflusso e di indisponibilità di strutture ricettive temporanee dedicate ai minori stranieri non accompagnati il prefetto'' potrà ''disporre il provvisorio inserimento del minore ultra 16enne in strutture di prima accoglienza come Car e Cas per un periodo provvisorio comunque non superiore a 90 giorni''. ''Ho condiviso un ragionamento in Consiglio dei ministri con i colleghi e proporrò l'avvio di un lavoro con tutti i colleghi di governo per un disegno di legge più di carattere organico sui temi della sicurezza e delle forze di polizia. Sarà oggetto di lavoro nelle prossime settimane''. 

GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA 

Migranti, il terzo provvedimento del governo Meloni 

Il consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge contenente le disposizioni in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonchè per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del ministero dell'Interno e quello con le norme per la proroga di termini e versamenti fiscali. 

Dopo quello Cutro di marzo e quello della scorsa settimana, quello di oggi è stato il terzo provvedimento sul tema del governo Meloni. Nei 13 articoli della bozza del dl si prevede, tra le altre cose, l'espulsione dall’Italia per chi dichiara il falso sulla propria età, nel tentativo di scoraggiare gli stranieri che si dicono fintamente minorenni. Ma in generale - è la linea del governo – si tenta di rendere le espulsioni più facili in ogni caso in cui vi siano "gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato".

Il primo obiettivo del governo è quello di allontanare dal Paese gli stranieri ritenuti pericolosi, anche se hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo: l'espulsione "può essere disposta per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato dal ministro dell'Interno", dandone preventiva notizia al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. Quando ricorrono gravi motivi di pubblica sicurezza l'espulsione è disposta dal prefetto. Potrà poi essere allontanato dall’Italia anche chi risulta essere destinatario di una misura di sicurezza. E ancora: al questore viene data la possibilità di negare il reingresso di chi è stato espulso se si ritiene che la sua presenza possa procurare "gravi turbative o grave pericolo all'ordine pubblico o alla sicurezza pubblica".

Centrale il tema di chi si dichiara minorenne nel tentativo di usufruire delle facilitazioni previste dalla normativa italiana. Al momento sono circa 21mila i minori non accompagnati ospitati nelle nostre strutture. I costi per farsene carico sono elevati e i Comuni chiedono da tempo una qualche forma di aiuto. Il testo di legge prevede che, in caso di indisponibilità di strutture dedicate, il prefetto possa disporre il provvisorio inserimento del minore - che a una prima analisi appare di età superiore ai 16 anni - per un periodo comunque non superiore a 90 giorni, in una specifica sezione dedicata nei centri ordinari. E ancora: viene previsto che l'autorità di pubblica sicurezza, in caso di arrivi considerevoli, possa disporre lo svolgimento di rilievi antropometrici o di altri accertamenti sanitari, anche radiografici, in modo da individuare l'età del migrante e poi comunicarla al Tribunale dei minorenni compotente a dare l'autorizzazione. Se sulla base degli accertamenti lo straniero viene condannato per aver dichiarato il falso sulla sua età la pena può essere sostituita con l'espulsione.

 

Il governo vuole scongiurare anche la pratica di reiterare le domande di asilo, a volte presentate anche sulla scaletta dell'aereo che dovrebbe riportare il migrante in patria, che spesso bloccano l’allontanamento già disposto. Sarà il questore - e non la Commissione territoriale asilo - a decidere in via preliminare in questo caso. Tra le molte criticità prese in esame dal dl c’è poi quella del sovraffollamento degli hotspot, a partire da quello di contrada Imbriacola a Lampedusa, nel caso di sbarchi massicci. Si è deciso di dare il potere al Viminale di avvalersi del concorso delle attività logistiche delle Capitanerie di porto - Guardia costiera. Inoltre, dal 2024 al 2028, si autorizza autorizzato il reclutamento nel Corpo, per ogni anno, di 100 volontari.  Sarà consentito derogare - nei casi di situazioni di estrema urgenza connesse ad arrivi consistenti e ravvicinati - ai parametri di capienza per le strutture fissate da Regioni ed enti locali, nella misura non superiore al doppio di quella prevista. C'è, infine, il rafforzamento dell'operazione Strade sicure che vede al momento 5mila militari impegnati nelle città per la vigilanza di siti sensibili: erano 7mila prima del taglio operato dal governo Conte 2. Saranno dispiegati ulteriori 400 militari per il presidio delle stazioni ferroviarie, in primis quelle di Milano, Roma e Napoli. La tassa per i rifiuti non è dovuta per le strutture comunali che ospitano migranti, ed il servizio di smaltimento può essere assicurato dai prefetti.

Una bozza del decreto proroghe sul tavolo del Cdm prevede una proroga di tre mesi dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 dello smart working per i lavoratori fragili della pubblica amministrazione. In particolare il personale docente del sistema nazionale di istruzione che svolge la prestazione in modalità agile "è adibito ad attività di supporto all'attuazione del Piano triennale dell'offerta formativa", si precisa nel provvedimento, che stanzia per la proroga 1,67 milioni per il 2023.

Nella bozza anche la proroga fino al 3 marzo 2024 dello stato di emergenza per assicurare soccorso ed assistenza, sul territorio nazionale, alla popolazione ucraina. Nei limiti delle risorse già stanziate, il provvedimento autorizza a proseguire le forme di accoglienza diffuse, fino a 7mila persone, da attuare mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore e i Centri di servizio per il volontariato. Sono prorogate anche le misure di sostentamento per l'assistenza delle persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione, per la durata massima di 90 giorni dall'ingresso in Italia, e per un massimo di 60mila persone. Lo stesso articolo del decreto, secondo la bozza, proroga sempre fino al 3 marzo 2024 lo stato di emergenza per intervento all'estero per la crisi in Ucraina.

È prevista inoltre una proroga di un anno dei controlli della P.a. per garantire liquidità alle aziende agricole. "In considerazione del perdurare della crisi energetica collegata alla guerra in Ucraina, all'aumento dei tassi di interesse bancario ed al fine di garantire liquidità alle aziende agricole", si prevede che fino al 31 dicembre 2024 (dal 31 dicembre 2023), "qualora per l'erogazione di aiuti, benefici e contributi finanziari a carico delle risorse pubbliche sia prevista l'erogazione a titolo di anticipo e di saldo", le amministrazioni competenti possano "rinviare l'esecuzione" dei controlli "al momento dell'erogazione del saldo".

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