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Politica
Milano in crisi, Sala d'attesa: Atm sotto inchiesta e Linate in cig
Beppe Sala

Di Renzo de la Grange 

La vicenda ATM e SEA, entrambe largamente partecipate dal Comune di Milano, chiamano in causa in maniera diretta l’attuale primo cittadino di Palazzo Marino. 
La vicenda corruttiva sviluppatasi in ATM, i cui sviluppi giudiziari potrebbero avere clamorose svolte nel proseguo dell’inchiesta, chiamano in causa, almeno politicamente Sala. Infatti, il sindaco ha nominato Arrigo Giana, i cui precedenti trascorsi nell’azienda di Foro Buonaparte non furono brillanti, sostituendo Bruno Rota che in ATM fu chiamato dal predecessore di Sala Pisapia e che aveva garantito ad ATM con la sua gestione un servizio d’eccellenza durante l’Expo. Sulla vicenda per ora Sala ha espresso solo sconcerto dichiarando che il Comune di Milano si costituirà parte lesa ma non ha fatto la cosa più ovvia che in situazioni analoghe nelle aziende l’azionista fa e cioè richiedere ad direttore generale di ATM Arrigo Giana di rimettere il mandato. 
C’è poi il caso Sea, società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, ampiamente partecipata dal Comune di Milano. Ed è la Sea che tiene tutt’ora chiuso l’aeroporto di  Linate. 
Meglio tenere Linate chiuso e aprire solo il Terminal 1 di Malpensa, dice Dario Ballotta dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture trasporti (Onlit) così la Sea, che gestisce entrambi gli scali, risparmia nei costi di gestione scaricandone buona parte sulla CIG (cassa integrazione guadagni che è a carico dell’Inps).
Sea avrebbe domandato e incredibilmente ottenuto dal ministero dei Trasporti che Linate, già riaperto assieme ad altri 12 aeroporti con il decreto (DPCM) sulla 'Fase 2' del 3 giugno, fosse immediatamente richiuso.
Grazie a questa decisione i voli per le capitali europee sono operanti solo da Orio al Serio e Malpensa, lasciando a piedi Milano.
Sorprende che l'azionista di maggioranza di Sea, il Comune di Milano e Sala in primis, non richieda alla sua azienda, che ha appena staccato cedole di dividendi milionari per gli azionisti, una rapida riapertura che ridurrebbe i disagi per i viaggiatori, soprattutto d'affari, che si servono da sempre di Linate dando un boccata d’ossigeno alle attività alberghiere, di ristorazione, ai taxi ecc e a tutto l’indotto del mondo degli affari. Forse la sintonia di Beppe Sala con Milano si sta trasformando in disarmonia e le elezioni sono prossime e il giudizio dei milanesi potrebbe essere impietoso.
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