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Mini-Tav, ok del M5S. Svolta in estate e intesa con la Lega. Esclusivo Affari
LaPresse

Il Movimento 5 Stelle dirà sì al progetto di una mini-Tav ambientalmente ed economicamente meno impattante di quello bocciato dall'analisi-costi benefici del professor Marco Ponti. In merito ci sarebbe già un accordo di massima con la Lega (ecco perché la mozione unitaria a Montecitorio di qualche giorno fa ha preso tempo) affinché la svolta ci sia in estate e comunque dopo le Europee del 26 maggio.

Il M5S, soprattutto dopo i risultati delle Regionali in Sardegna e in Abruzzo, non può permettersi di cedere sull'attuale Torino-Lione. Dopo il cambio di rotta, totale o parziale, su Ilva, trivelle e Tap, il timore è quello di finire nel mirino di chi critica i grillini accusandoli di aver ceduto troppo rispetto al loro programma elettorale. E da qui, in base a questa teoria, il calo di consensi.

Nei 5 Stelle contestano fortemente l'idea che la Lega di Salvini sia il partito dello sviluppo e delle infrastrutture e il M5S quello dei no. "Non siamo affatto contro le grandi opere ma contro le grandi spese", spiegano dal Movimento guidato da Luigi Di Maio. Che, non a caso, è favorevole alla Tav Napoli-Bari e in Veneto (solo per fare due esempi).

Attualmente non c'è stata ancora un'uscita pro mini-Tav perché il progetto non esiste, ma ci sono soltanto alcuni studi di massima. L'ipotesi è quella di una tratta completamente ristrutturata che preveda un traforo di dimensioni inferiori. Economicamente, secondo il M5S, il risparmio potrebbe essere considerevole e pari a 7-8 miliardi considerando pari a 20 mld l'attuale Torino-Lione bocciata dall'analisi del Mit. Con i soldi risparmiati si potrebbero quindi realizzare molte altre opere infrastrutturali e, solo per il Piemonte, già adesso con la bocciatura della Tav i 5 Stelle puntano a completare l'autostrada Asti-Cuneo e a rafforzare il sistema di metropolitane di Torino.

Il documento del professor Ponti di fatto vincola i 5 Stelle e il ministro Danilo Toninelli che, tecnicamente e politicamente, non possono tornare indietro. Ma con la mini-Tav il discorso cambierà completamente. Anche perché, come spiegano fonti pentastellate, "noi abbiamo in mente un piano keynesiano di investimenti pubblici e siamo contro gli sprechi, non contro le grandi opere". Non solo, sempre dal M5S, sottolineano come molti imprenditori cosiddetti pro-Tav siano dell'attuale progetto della Torino-Lione solo perché a pagare è lo Stato, ma se i costi fossero a carico degli stessi privati - probabilmente - le opinioni sarebbero molto diverse.

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