A- A+
Politica
Zingaretti allo scontro: "Pd resti unito. No a un governo per la manovra"

Crisi: Zingaretti, appello a unità Pd, decidiamo in sedi opportune

"Voglio fare un appello all'unità del Pd di fronte ai pericoli che ci sono per la democrazia sarebbe sbagliato in questo momento dividersi, perché significherebbe consegnare l'Italia alla destra. Dobbiamo combattere forte e uniti". Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti parlando al Nazareno. "Siamo agli inizi di un percorso difficile, ci sarà una crisi di governo i cui tempi e modi saranno decisi nelle prossime ore, poi ci sarà il Presidente della Repubblica Mattarella, non Salvini, che deciderà tempi e scadenze. Per quel che ci riguarda ci saranno i luoghi previsti dalle nostre regole per discutere insieme le scelte da fare". 

Crisi: Zingaretti, governo per manovra regalo a destra pericolosa

"Noi abbiamo detto che non credo sia possibile e credibile un'ipotesi che preveda un governo per fare la manovra da cui questo governo sta scappando per poi andare a votare. Questo sarebbe davvero un regalo a quella destra pericolosa che tutti vogliamo fermare. Apriamo la crisi e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l'Italia". Lo ha detto il segretario Pd Nicola Zingaretti parlando al Nazareno. "Proprio ora che vediamo pericoli per la nostra democrazia, la cosa più importante è l'unità per discutere delle scelte migliori da fare" ha ribadito. 

Pd: Calenda, il partito è finito, la scissione già c'è

"Il Pd è finito". Lo dice Carlo Calenda ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital. "Così com'è è finito sicuramente. Dopodiché può decidere di andare oltre sé stesso, rilanciarsi, ricostruirsi in qualcosa di diverso", ragiona l'europarlamentare dem, che poi delimita i confini della scissione nel partito: "Ci sono due Pd: uno ha i gruppi parlamentari e un altro ha il partito. Nell'ultima direzione ho proposto di creare una segreteria politica in cui la gente si guarda in faccia e prende una decisione comune. I primi a non volerlo sono stati i renziani. Renzi non si siede con nessuno, non prende la telefonata di nessuno e non discute con nessuno. Questa è la verità", dice l'ex ministro.    

"La scissione nel Pd già c'è. Ormai è un dato di fatto. Renzi ha fatto un'intervista, non solo facendo zompare per aria il Pd ma anche facendolo diventare argomento di conversazione al posto della crisi di governo. Il tutto senza fare una telefonata a nessuno. E questo aveva detto che avrebbe fatto il senatore semplice e che non avrebbe parlato per due anni... pensa se parlava". Il governo istituzionale proposto da Renzi, che vedrebbe insieme i parlamentari dem e i 5 stelle, secondo Calenda "rischia di farsi, perché l'impulso all'autopreservazione del ceto politico è gigantesco. E l'ex premier ha bisogno di più tempo per fare il suo partito. Ma così offriremo un'occasione gigantesca a Salvini". L'ideatore di Siamo Europei, però, non si arrende: "Non vuol dire che non si lotterà fino alla fine. Io cercherò di costuire un fronte repubblicano, come sto dicendo da mesi, ma insieme al Pd. Si può anestetizzare questa ferita solo rilanciando un grande progetto politico che al momento anche Zingaretti mi sembra non stia lanciando. Se vuole fare il segretario del Pd e non l'amministratore straordinario della liquidazione", consiglia Calenda, "deve rilanciare facendo un grande progetto che coinvolga e vada oltre il Pd. Se avrà il coraggio di farlo, esisterà qualcosa che non sarà il Pd come lo conosciamo oggi. Se non lo farà, il Pd scenderà al 15% e poi ci sarà una sinistra frammentata. E questo significherà consegnare l'Italia a Salvini. Mi batterò contro questa prospettiva. Magari sarò solo come un pirla...". L'ex minsitro vede una sola via maestra: "Il confronto democratico con le elezioni. E la costruzione del fronte democratico e repubblicano. Abbiamo una battaglia da fare contro chi ci vuole portare fuori dall'Europa, e questa battaglia si fa a viso aperto, non facendo accrocchietti per qualche mese".

Pd, Mirabelli: "Renzi? Sgradevole, serve unità nel partito"

L'intervista con cui l'ex segretario del Pd, Matteo Renzi, ha lanciato la proposta di un governo istituzionale "l'ho trovata molto sgradevole. Ho votato Zingaretti al congresso, so che in Parlamento siamo minoranza, ho sempre lavorato con il presidente del gruppo per costruire l'unita'". Cosi' il vicepresidente del gruppo dem in Senato, Franco Mirabelli, in un'intervista a La Stampa. E aggiunge: "Trovo grave che questo non sia piu' l'obiettivo di Renzi e trovo offensivo - anche nei confronti di quelli che lo hanno sostenuto e lo sostengono - il suo atteggiamento proprietario verso i gruppi parlamentari. E' evidente che e' il partito che deve decidere cosa si fa". Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, "ha ragione a dire che non dobbiamo temere le elezioni e che bisogna aspettare che i tempi della crisi si consumino" continua Mirabelli. Quella sulla proposta di Renzi, "e' una valutazione difficile da fare. Ancora non e' stata votata la sfiducia a Conte, ancora la parola non e' passata al capo dello Stato", spiega il senatore dem e conclude: "Dopodiche' non deve essere una discussione che spacca in due il Pd, o che mette in discussione la leadership. L'importante e' garantire l'unita' del partito".

Pd: Martina, discutiamo senza evocare scissioni o non si vuole?

“Possiamo discutere senza evocare ogni volta scissioni e separazioni? Possiamo farlo rimettendoci a un confronto nelle sedi giuste? È così difficile da capire o non lo si vuol fare?”. Così il parlamentare dem Maurizio Martina su Twitter.

 

Commenti
    Tags:
    mirabellipdrenzi





    in evidenza
    Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi

    Guarda le immagini

    Al via le riprese del primo docufilm sulla vita privata di Alberto Sordi

    
    in vetrina
    Meteo: freddo a ripetizione. Weekend gelido con neve

    Meteo: freddo a ripetizione. Weekend gelido con neve


    motori
    Renault Lancia rnlt©, il nuovo concept di vendita

    Renault Lancia rnlt©, il nuovo concept di vendita

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.