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Politica
Monti perde il marchio "Scelta Civica". Alla Camera rinasce con Verdini

Non gli resta neanche il nome. Dopo aver perso la battaglia per Palazzo Chigi e pure quella per costruire un terzo polo, adesso Mario Monti è costretto a cedere a Montecitorio anche l'uso del marchio "Scelta civica".

Glielo strappa il viceministro all'Economia Enrico Zanetti, lanciando con Denis Verdini un nuovo gruppo alla Camera, chiamato appunto "Scelta civica verso i cittadini per l'Italia-Maie". Né basta un ultimo, disperato tentativo del senatore a vita, che in una missiva inviata all'ufficio di Presidenza tenta di sbarrare la strada all'ex compagno di partito.

"Il detentore del nome e del simbolo sono io", scrive. Parole non facili da pronunciare, per uno che ha chiuso da tempo Scelta civica in soffitta e buttato pure la chiave. Lo scontro non è di oggi, visto che il contenzioso sul logo è approdato da tempo in Tribunale. Politicamente, poi, il crollo dal 10% del 2013 allo "zero virgola" degli ultimi passaggi elettorali non ha impedito a quel che resta di Scelta civica di prodursi comunque in una scissione.

Oggi l'ennesimo capitolo, durante l'ufficio di Presidenza di Montecitorio: Zanetti e altri cinque deputati sanciscono il matrimonio con dieci colleghi di Ala, ottenendo la deroga per far nascere un gruppo autonomo anche senza poter contare sulle venti unità previste dal regolamento. E senza il consenso di Monti, che infatti non la prende bene.

Dopo molti mesi di silenzio - e dopo aver detto addio al progetto civico nato a ridosso delle Politiche del 2013 - l'ex premier torna a battere un colpo. Intima a Zanetti di lasciar perdere il logo, diffida chiunque a utilizzarlo e ricorda a tutti gli ex sodali che la proprietà del marchio gli spetta sulla base di una scrittura privata in suo possesso, che allega alla missiva consegnata ai vertici di Montecitorio. La sortita si infrange miseramente contro l'ufficio di Presidenza. Monti - sostiene l'organismo della Camera - è titolare esclusivo del simbolo, ma non del nome.

Esulta Zanetti, che con il nuovo gruppo porta ufficialmente nell'area di governo l'alleato Verdini. E si frantuma ancora di più, se possibile, Scelta civica: sedici deputati montiani, infatti, non seguono Zanetti e lanciano un altro gruppo. Come si chiamerà? "Civici e innovatori", naturalmente.

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monti scelta civica





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