Mose, Zaia vuole 5,8 mln da Galan. La sua villa in vendita per danno erariale
Delibera della Regione Veneto
Nel testo Giancarlo Galan non viene mai nemmeno nominato. Ma, come scrive Il Gazzettino, è indubitabilmente dedicata all'ex governatore l'inedita delibera con cui per la prima volta nella sua storia la Regione prova ad avviare il recupero di un credito da danno erariale nei confronti di un suo presidente: quello da 5,8 milioni di euro, liquidato dalla Corte dei Conti del Veneto in seguito allo scandalo Mose. Un tentativo condizionato da due fattori: il pressoché certo ricorso dell'azzurro in Appello e l'effettiva disponibilità di Villa Rodella come bene da aggredire.
La sentenza emessa lo scorso 27 febbraio è già esecutiva. La sospensione della sua efficacia scatterebbe nel momento in cui il verdetto venisse impugnato, così come peraltro già ipotizzato dall'avvocato Franco Zambelli, per essere sottoposto ad un giudizio di secondo grado. Anche in quel caso la Procura generale potrebbe comunque chiederne la provvisoria esecutività, verosimilmente su richiesta del sostituto procuratore regionale Alberto Mingarelli, eventualmente sollecitato in tal senso da un giustificato motivo esposto dall'Avvocatura regionale.
In attesa di questi possibili passaggi, ad ogni modo, la giunta Zaia si è già mossa formalmente per designare la struttura competente alla riscossione dell'importo in cui i giudici contabili hanno quantificato il danno all'immagine (5,2 milioni) e il danno da disservizio (600.000 euro) contestati a Galan. L’ex presidente era entrato nell'inchiesta ed arrestato finendo a lungo incarcere, in base alle dichiarazioni di Giorgio Baita, ex Ad della Mantovani e della sua ex segretaria Claudia Minutillo responsabile di Adria Infrastrutture.
Galan, secondo le dichiarazioni ai Pm che hanno condotto l'inchiesta avrebbe ricevuto mazzette per milioni di euro (mai trovati) per favorire la costruzione delle barriere mobili del Mose. Ma lui, nonostante il patteggiamento, ha sempre detto che “mai un atto è stato fatto per avere qualcosa in cambio”.