Noi per Europa sociale. Per Juncker stagione finita
M5S e Lega litigheranno anche su UE
Il congresso per il PD è finalmente l'occasione per far chiarezza, una volta per tutte, sulla nostra posizione in Europa. Non basta dire siamo europeisti, ma come si è europeisti, per far cosa e soprattutto prendendo le distanze dalle scelte della Commissione Juncker. I socialisti che si sono alleati in Europa con i popolari europei, sostenendo le loro tesi, si sono politicamente suicidati. È successo ai Socialisti francesi prima e alla SPD in Germania poi. Noi dobbiamo prendere le distanze con chiarezza da questa stagione politica ammettendo gli errori commessi. Il ciclo politico di Juncker è chiuso e dovranno rispondere i popolari europei della difesa ottusa di un'Europa fatta da vincoli di bilancio, senza un'anima sociale e confederale che non funziona più. Così come non può funzionare l'Europa amputata dei sovranisti. Il PD ha davanti una sfida con la storia: a noi viene chiesto di osare. Di trasformare l'Europa confederale in Europa federale con lo stesso bilancio, lo stesso fisco, lo stesso welfare, lo stesso esercito. Questa è la sfida che va lanciata alle destre e ai sovranisti. E non sarà facile in Italia per il M5S giustificare l'alleanza con il sovranista Salvini, amico del popolare Orban, che però antepone sempre e comunque gli interessi nazionali ungheresi a quelli italiani, così come tutti gli altri nazionalisti europei. Che Juncker scopra oggi i danni fatti dal rigore e dall'austerità appare una beffa ma per M5S e Lega è scoccata l'ora della verità su quale Europa vogliono e il PD, in questo congresso, deve sfidarli apertamente perché si vedrà plasticamente come anche sull'Europa c'è una differenza profonda tra loro.
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