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Politica
Elezioni Calabria, Aiello sul cugino mafioso "Non centro nulla"

"Non c'entro nulla con mio cugino Luigi Aiello, peraltro morto 5 anni fa. Con lui non avevo alcun rapporto e ho fatto tutta la mia vita all'università, prima da studente, poi da professore".

Lo afferma Francesco Aiello, candidato alla presidenza della Regione Calabria con l'alleanza civica del Movimento 5 stelle, che commenta l'articolo del Fatto Quotidiano, apparso oggi, in cui è riportata la notizia dei trascorsi del cugino, Luigi Aiello.

"Peppino Impastato – aggiunge Aiello – era figlio di un mafioso e nipote di un mafioso, ma non era mafioso. Ieri sera – racconta Aiello – al Fatto Quotidiano avevo già precisato che con mio cugino non avevo alcuna frequentazione.

Io sono Francesco Aiello, punto. Nella mia vita – prosegue Aiello – ho sempre frequentato colleghi, studenti, dottorandi, magistrati, giornalisti, impegnandomi per la legalità e per la formazione delle nuove generazioni. Nessuno mi ha mai visto con la coppola, con santini bruciati e altri segni del genere. Fare questi accostamenti è un fatto grave, soprattutto sotto elezioni".

E, per Aiello, "è lecito chiedersi a vantaggio di chi o di che cosa. Così si ferisce la democrazia, la libertà e la dignità individuale. Tuttavia, ho spalle robuste e anche stavolta non mollo: vado avanti, sicuro di essere sulla strada giusta per contribuire a liberare la Calabria dal malaffare"

Non la pensa così il senatore Nicola Morra, eletto Il 14 novembre 2018 presidente della Commissione parlamentare antimafia, il quale, appresa la notizia che Aiello è cugino di un affiliato alla ‘ndrangheta, va su tutte le furie e annuncia il suo disimpegno per le regionali, come dichiara al Fatto Quotidiano.
 
La posizione di Nicola Morra, espressa al Fatto Quotidiano, è molto critica sull'operato del coordinamento per le elezioni in Calabria:
 
 "È  stato gestito tutto con troppa leggerezza, spero che il coordinatore di queste elezioni regionali (Paolo Parentela ndr) non ne fosse a conoscenza, anche se gli obblighi di prudenza in questa terra impongono per chicchessia accertamenti approfonditi. Questo è uno dei motivi per cui non ho partecipato e non parteciperò alla campagna elettorale. Terrò ben lontana la mia persona da questa vicenda in quanto ho un ruolo istituzionale da onorare. L’altro motivo per cui non darò alcun sostegno alla lista è il metodo di composizione ridursi all’ultimo minuto tifa scontrare con problemi che non hai il tempo di affrontare e risolvere. Mi spiace dirlo,ma stiamo rischiando di gettare alle ortiche un discreto patrimonio che a fatica abbiamo costruito in una regione così difficile e largamente occupata dalla ‘ndrangheta. Dire che si sia operato con leggerezza è un eufemismo”.
 
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