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Politica
Nuovo Governo, "Salvini premier: Di Maio si rassegni". Parla Storace..

Francesco Storace oggi ha fatto un endorsement chiaro e netto per Matteo Salvini premier.

Lo ha fatto sullo strumento di comunicazione che ai nostri tempi va per la maggiore, twitter, ma domani lo ribadirà dalle colonne del suo seguito quotidiano: Il Giornale d’Italia.

Abbiamo sentito l’ex ministro e già Presidente della Regione Lazio per avere anticipazioni e chiarimenti.

 

D: Che ne pensa della situazione che si è creata dopo le elezioni? Di Maio dice che è arrivato prima e il Presidente Mattarella gli deve dare il mandato.

R: Chiariamo subito una cosa: primo è arrivato il centrodestra non i Cinque Stelle e questo perché il Rosatellum è basato sulle coalizioni e non sui partiti. Quindi il mandato va dato a Salvini, Di Maio se ne faccia una ragione.

 

D: Ma in queste ore sembra che il Presidente Mattarella stia cercando di andare verso un “governo di tutti” …

R: Se lo tolga dalla testa. Il Colle deve tornare notaio e non essere regista e questo come da prassi istituzionale. Oltretutto, questo ircocervo a cosa servirebbe? Solo a garantire i poteri forti contro i cittadini…

 

D: Ma il Pd forse esercita un fascino sul Presidente?

R: Si deve sgombrare completamente il campo da qualsiasi ipotesi di ritorno in campo del Pd. Di danni ne hanno già fatti abbastanza.

 

D: Ed infatti la linea del nuovo segretario Maurizio Martina è quella di tirarsi fuori dai giochi e stare all’opposizione. Per ora è solo Mattarella che prefigura, tar le ipotesi, il governissimo. Ma il centrodestra è unito? Cioè la coalizione tiene?

R: A sentire alcune dichiarazioni c’è da dire: attenzione! Il centrodestra ha vinto come coalizione e solo come tale può rivendicare di formare un governo e all’interno della coalizione del centrodestra solo Salvini può essere il premier, proprio perché c’è stata ampio consenso popolare sul suo nome.

 

D: Salvini quindi è l’uomo giusto?

R: Per una curiosa coincidenza del destino Salvini è stato eletto a Reggio Calabria, una città famosa per i suoi moti negli anni ’70, una città che rappresentò la rivolta di un popolo con uno slogan divenuto famoso “Boia chi molla!”, che non era però così estremista come lo si può superficialmente percepire. Quelle parole di fuoco rappresentavano solo la volontà del popolo sovrano contro il Palazzo e le sue manovre. Oggi non c’è la battaglia sul capoluogo di Regione, ma la lotta contro una Europa che manovra contro il voto sovrano espresso democraticamente dal popolo italiano.

 

D: E se queste “manovre” europee continuassero?

R: L’Europa deve sapere che se ci saranno manovre contro il voto del 4 marzo c’è una sola uscita: si rivota. Punto.

 

D: Una posizione molto chiara mi pare. Dunque cosa deve fare il centrodestra per non farsi soffiare una vittoria conquistata sul campo?

R: Deve farsi sentire forte e chiaro con il Quirinale. “Noi abbiamo vinto e noi vogliamo il mandato per formare il governo con il nostro leader Matteo Salvini”. Basta con manovre sotterranee, giochini e giochetti con improbabili governi di tutti. Il governo, da prassi istituzionale di cui è garante il Capo dello Stato, spetta al centrodestra. Ogni altra ipotesi sarebbe eversiva del voto democraticamente espresso dalla maggioranza degli italiani.

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