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Politica
Open, Renzi: "Magistratura vuole decidere cosa è politica e cosa no?"

FONDAZIONE OPEN: RENZI, 'MAGISTRATURA PRETENDE DI DIRE COSA E' UN PARTITO E COSA NO'

"Noi rispettiamo il lavoro dei magistrati e guai alle polemiche contro la magistratura", ma "c'è un punto: in questa indagine, non c'è la discussione su che cos'è un finanziamento illecito, ma la tesi di questa indagine, che mi lascia molto preoccupato per il gioco democratico, è che la magistratura fiorentina pretende di dire, non cosa sia un reato, ma cosa è un partito e cosa non lo è". Così, dal palco della kermesse di Italia viva di Bologna, Matteo Renzi parla del caso della Fondazione Open. Dunque, prosegue, "la magistratura fiorentina parte dall'assunto che la Fondazione Open, e quindi che la Leopolda era un'iniziativa nascosta di partito. Ma se un magistrato pretende di sapere che cosa è un partito o no - e la tesi è che io avevo fondato un partito a mia insaputa - e ignora che la caratteristica di un partito è quella di candidarsi alle elezioni, di avere dei gruppi parlamentari e lavorare sul territorio, se c'è questo c'è un'invasione di campo da parte della magistratura nei confronti della politica". "Se hai preso una tangente o hai un finanziamento non corretto è un film - ha aggiunto l'ex premier -, ma se tu come fondazione hai tutti i bonifici regolari, per cui non c'è bisogno di fare perquisizioni, basta andare in banca. Ma questi finanziamenti, totalmente regolari, improvvisamente vengono considerati irregolari perché dicono che Renzi ha fondato un partito senza dirlo, siamo in presenza di un fatto politico enorme, perché la magistratura decide cos'è politica e cosa no".

FONDAZIONE OPEN: RENZI, 'NOI BILANCI TRASPARENTI, NON TUTTI POSSONO DIRE LO STESSO'

"Io rispetto l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, ma chiedo rispetto per l'autonomia e l'indipendenza della politica". Così Matteo Renzi, dal palco della presentazione a Bologna di Italia viva, in riferimento al caso della Fondazione Open. "Lo dico a chi fa finta di niente, a chi fischietta, a chi gode delle difficoltà di Open e di Italia Viva e sta zitto da un'altra parte - precisa Renzi -. Questa storia riguarda più voi che noi, perché noi abbiamo i bilanci totalmente trasparenti della fondazione, non tutti possono dire la stessa cosa". "Stiamo difendendo un principio giuridico e di civiltà di questo Paese - incalza -. E chi non lo capisce non si rende conto che sta segando il ramo su cui è seduto. E' in gioco l'idea stessa di politica e di democrazia".

FONDAZIONE OPEN: RENZI, 'PARLAMENTO DISCUTA DI COSA E' GIOCO DEMOCRATICO E COSA NO'

"Il Parlamento discuta di che cosa è gioco democratico e cosa no". A chiederlo, dal palco della kermesse di Italia viva a Bologna, è Matteo Renzi, parlando dell'inchiesta sulla Fondazione Open. "Io capisco che il Parlamento in queste ore debba discutere di chi si sposa, della proposta di nozze, per carità, viva l'amore" e che "l'altro giorno si sono picchiati sul Mes - ironizza Renzi -. Ma se nel frattempo il Parlamento può discutere anche di questo, noi siamo pronti ad andare in Aula prendendoci tutte le responsabilità di quello che abbiamo fatto, perché è tutto perfetto, lecito e trasparente. E a chiedere al Parlamento se si è consapevoli che, nel momento in cui vengono perquisiti i cittadini che hanno donato soldi regolari, tracciati, coi bonifici, e questo viene messo in discussione, si sta, dopo aver abolito il finanziamento pubblico, abolendo quello privato alle realtà politiche". Questo, sottolinea Renzi, "ha una conseguenza: è che la politica la possono fare solo i ricchi. Se vi va bene questo, va bene, non ci sia più nessuno che si lamenta dei Silvio Berlusconi e dei conflitti di interesse perchè questo meccanismo sta negando la libertà di gioco democratico nel Paese".

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