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Palazzi & potere
ANNAMO BENE; PURE I GRILLINI COI CONFLITTI (D’INTERESSE)

Per Virginia Raggi dopo il tormento ne sul vice sindaco Daniele Frongia scoppia ora il caso Minenna. Ma non solo: da Roma a Tel Aviv questi grillini alla matriciana' non ne azzeccano ormai più una. Marcello Minenna, responsabile Ufficio Analisi Quantitative e Innovazione Finanziaria della Consob, ha inviato una comunicazione formale in cui ribadisce che non chiede alcuna aspettativa e che mantenerra' i due incarichi di assessore al bilancio e dirigente Consob. Proprio quella autorità indipendente che dovrebbe vigilare sulle società partecipate del Comune di Roma, Acea in testa. In nome della trasparenza, scrive Bisignani sul tempo, sarebbe bello interrogare su questo gravoso e confliggente doppio ruolo la severa rete del M5s, ma anche le sue due principali sponsor, la fustigatrice Milena Gabanelli e la paladina dei lavoratori Susanna Camusso. Alla Consob di Vegas per ora nessuno obietta, prassi ormai consolidata per tutti i dossier delicati. Ultimo, quello sull' Opa che riguarda Rcs, dove a una cordata guidata da Urbano Cairo, si oppone Carlo Bonomi, sostenuto da Mediobanca e dai soliti noti che hanno portato il gruppo editoriale ad un passo dal fallimento. L' organo di vigilanza non si esprime, lasciando così il mercato nella più assoluta confusione. Mediobanca peraltro, in modo irrituale, ha convocato per stamattina i giornalisti amici che si occupano della vicenda per caldeggiare la propria operazione.
Minenna a parte, un altro grillino più famoso, e addirittura futuro candidato Premier, Luigi Di Maio, sta facendo una figuraccia a cinque stelle in Israele. Nonostante il suo aplomb istituzionale, Di Maio deve essere completamente digiuno di politica estera, almeno quella medio rien tale. La sua fallimentare scampagnata ha fatto sorgere il sospetto che questo ragazzo dall' inglese mediocre voglia giocare a fare il piccolo Arafat. La consueta fitta serie di telefonate tra Gerusalemme, Tel Aviv e le comunità ebraiche italiane, da sempre riferimento per impressioni e aneddoti sul politico italiano di turno in visita, ha confermato i dubbi. I grillini vorrebbero imputare le loro improvvisazioni al nostro Ambasciatore che, secondo loro, non avrebbe preparato adeguatamente la visita, ma sarebbe stato meglio che si fossero ricordati, prima di partire, che a Tel Aviv non dimenticano certo che la bella compagna di Beppe Grillo, Parvin, è iraniana, e che suo padre aveva un conto aperto con Israele. Una guerra davvero stellare: ne vedremo delle belle.

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grillini





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