Bankitalia, Consob e Difesa: arrivano le nomine targate Gentiloni
Il premier è intoccabile: Europa e Quirinale chiedono che sia lui - e non il giro renziano - a rifare i vertici del Paese, scrive il Fatto.
Per il sollievo del Quirinale e dei capi d'Europa, sempre più diffidenti nei confronti del renzismo. Il calendario propone una sequenza di scadenze che, in pratica, consentono a Palazzo Chigi di ridisegnare adesso una struttura statale capace di sopravvivere al futuro. E chi gestisce le nomine, gestisce tutto.
Il 31 ottobre finisce il mandato settennale in Banca d' Italia del governatore Ignazio Visco. Il 15 dicembre si congeda anche Giuseppe Vegas dalla Consob, l' autorità che vigila sulla Borsa. Per la fine del 2017, Palazzo Chigi dovrà rimpolpare l' organico della Corte dei Conti con 15 giudici e quello del Consiglio di Stato con 9 consiglieri, di cui 7 già pronti a essere designati. A inizio 2018 Gentiloni, ancora, deve riempire due caselle di peso. In gennaio scade Tullio Del Sette, comandante generale dei Carabinieri. Con un po' di anticipo, per non lasciare l' incombenza al successore (semmai ce ne fosse uno), Gentiloni può intervenire sui servizi segreti esteri dell' Aise e sul direttore Alberto Manenti, in scadenza.