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Palazzi & potere
Candidato premier? Non solo Renzi. Mentre Franceschini 'vede' la segreteria Pd

Dopo la sbornia delle primarie dapprima in casa Pd, nei mesi scorsi, ora in casa del Movimento 5 Stelle, la politica comincia a riprende il suo corso, con i suoi riti, le sue manie, le sue trame. Nel Pd, checché ne dicano i più autorevoli esponenti del Giglio magico (ammesso che ancora esista nelle forme e nei modi in cui lo abbiamo conosciuto) e anche quelli delle minoranze interne, in apparenza d'accordo su tutto o quasi, infuria il dibattito su chi sarà il candidato premier per le prossime politiche: Matteo Renzi, Paolo Gentiloni o qualcun altro tipo Marco Minniti sempre più apprezzato sia nella Germania della Merkel che dalle parti di Papa Francesco?

Se fosse un problema solo del Partito Democratico, scrive Italia Oggi, non ci sarebbe storia poiché lo statuto prevede per regolamento che il segretario del partito debba essere anche il candidato premier; quindi non potrebbe essere altro che Matteo Renzi. Il quale, non a caso, vuole dimostrare tutta la sua forza candidandosi alle prossime politiche in Senato per sfidare i suoi compagni di partito a colpi di preferenze in modo da evitare qualunque tentazione di metterlo da parte dopo il voto nella corsa per Palazzo chigi: « Se io prendo più voti di altri Pd è chiaro che non potrò essere che io il prescelto da Mattarella», questo il ragionamento, forse ingenuo, del giovane politico toscano.

Ma le cose non sono così semplici come Matteo Renzi vorrebbe credere e far credere. «Tra meno di un mese ci saranno le elezioni in Sicilia e li vedremo di che pasta è fatto veramente il segretario dem e se potrà ancora tenere le redini del Partito Democratico. Altro che test locale, la Sicilia, una volta di più, deciderà e anticiparà il futuro del Paese. D'altra parte in passato diversi segretari del Partito Democratico hanno dovuto lasciare la poltrona perchè caduti su elezioni regionali. Non si capisce quindi non possa accadere lo stesso con Matteo Renzi», raccontano fonti che preferiscono rimanere anonime.

«Dopo quel risultato ripartirà a spron battuto la richiesta di un cambio di passo, richiesta che vedrà coinvolto tutto il centrosinistra compresi insospettabili spezzoni del Pd nonché importanti quotidiani nazionali proprio per cambiare cavallo in seno al partito e consentire finalmente la nascita di un centro-sinistra unito, il solo che potrà tentare di sconfiggere destra e cinquestelle» rivelano le stesse fonti.

Il tutto, continua Italia Oggi, con la silenziosa benedizione dei vertici istituzionali del paese che mai, come in questi momenti, seguono tutte le partite politiche che contano, ovviamente nella riservatezza del caso. Insomma tutti vogliono Gentiloni candidato premier e d'altra parte recenti autorevoli sondaggi hanno parlato molto chiaro: con Gentiloni c'è la concreta possibilità di battere le destre e di sconfiggere i 5 Stelle, con Renzi no. Ma quello che si fa notare, dal Nazareno, è che per arrivare ad avere Gentiloni candidato bisognerà passare necessariamente per il cambio di segreteria Pd: e lì il nome pronto già c'è, Dario Franceschini.

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