Casa di Montecarlo: adesso parla il superteste
Le panzane di qualche anno fa, quando Fini si ostinava a dire di non saper nulla e accusava il Giornale di infangarlo, sono cadute un po' alla volta. E potrebbero continuare a sbugiardarlo altri esiti d' indagine ancora non agli atti. Come le dichiarazioni di un «superteste», il costruttore Luciano Garzelli, ascoltato insieme al figlio Stefano dalla polizia monegasca il 27 giugno. I due si occuparono della ristrutturazione dell' appartamento e hanno confermato che a seguire gli aspetti economici era Lady Fini, oltre a ribadire che fu l' ambasciatore italiano a portare Giancarlo dai Garzelli. Da quattro mesi, continua il Giornale, si aspetta quel verbale, che potrebbe contenere altre spiacevoli sorprese per Fini. Agli atti c' è una email spedita da Garzelli all' avvocato Izzo, legale del cognato di Fini, ritrovata a casa di Gianfry ed Elisabetta. Nella missiva del 19 ottobre 2010, nel pieno dello scandalo di Montecarlo, Garzelli ammoniva l' avvocato di far stare «calmo e tranquillo» Giancarlo Tulliani, ricordandogli di essere in possesso di una telefonata registrata che provava come «il giorno prima un noto personaggio, e non cito il nome che Tulliani mi ha fatto, insieme alla sua sorella non avrebbe potuto dormire nell' appartamento a causa di un problema al parquet poi risolto». Per Fini e i suoi «mai messo piede a Montecarlo» un' altra bella grana.