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Palazzi & potere
Caso Consip, maggioranza in un 'cul de sac': parla Andrea Augello

Ha raggiunto ben 73 firme, più della soglia prevista dal Regolamento la mozione depositata in Senato su iniziativa di Idea che chiede al governo l'azzeramento dei vertici della Consip. La mozione si avvia così ad essere discussa con procedura d'urgenza. Primo firmatario il Senatore Andrea Augello che abbiamo intervistato: "Sul caso Consip mi sembra ci sia stato il tentativo di distogliere l'attenzione caricando il tutto su Lotti ma in realtà Lotti è marginale perché il tema centrale è che l'amministratore delegato, quindi il vertice massimo, della più grande società appaltante italiana ha raccontato ai magistrati e alla stampa di aver avuto una serie di rapporti con personalità esterne alla società, personalità che erano interessate ad avere vantaggi illegittimi nelle gare; questo è il tema principale, ed è un tema delicatissimo, non solo per gli enormi importi in campo e nemmeno solo per il caso di corruzione che ha coinvolto Romeo ma più in generale perché tantissime imprese italiane, grandi e piccole, dipendono da queste gare ed è di questo che bisognerebbe parlare."

A proposito delle reiterate fughe di notizie: "Ci sono elementi che devono essere chiariti e chiariti fino in fondo; c'è tutta la parte in cui si sostiene che sarebbe stato avvertito o meno dell'indagine e delle intercettazioni a suo carico (dell'AD, ndr) o meglio a carico della Consip, ma il nocciolo è anche un altro, questo signore è stato informato di tentativi reiterati di turbativa d'asta e non ha mai avvertito i magistrati e neanche i superiori, come era suo dovere, e questo continuo a non capire come sia possibile."

Quando verrà discussa e votata la mozione?

"Anche qui siamo davanti ad un fatto abbastanza anomalo, prima di tutto la mozione aveva inizialmente le firme di tre senatori di diversi gruppi e quindi non mancava certo un sostengo adeguato, sarebbe stato logico calendarizzarla subito o almeno subito dopo le dichiarazioni del ministro Lotti in aula, dichiarazioni in cui un Ministro della Repubblica sostiene di essere stato calunniato dall'amministratore delegato di una società che ha come azionista di riferimento il Ministero del Tesoro e dopo dichiarazioni simili sarebbe stato doveroso calendarizzare velocemente una mozione che chiede di far chiarezza sulla vicenza. Il fatto che abbiano rifiutato di calendarizzarla e votato contro all'inserimento della mozione nell'ordine del giorno è un fatto assolutamente stravagante, è un po' come non voler ammettere che le dichiarazioni di Lotti hanno un peso che vincola la maggioranza a prendere una posizione sul caso; a questo punto siamo stati costretti a raccogliere le firme per la discussione della mozione con procedura d'urgenza, entro il 6 aprile dovrebbe essere discussa."

Sempre a proposito della mozione Augello prosegue: "I firmatari provengono dall'opposizione, tutte le forze d'opposizione hanno firmato, ma anche dalla maggioranza; qui però c'è un problema grande come una casa, non è possibile che sia Lotti che Marroni abbiano ragione, uno dei due, evidentemente, ha mentito. Il voto dato dalla maggioranza a sostegno di Lotti attesta come la maggioranza sia convinta che abbia mentito Marroni, come poi si faccia a presentarsi in aula e a votare contro la mozione in oggetto è una cosa che non riesco a capire, in caso ce lo spiegheranno in aula...quando poi Marroni ha presentato le dimissioni il Governo avrebbe dovuto accoglierle."

 

 

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