Centrodestra, la partita del dopo europee e la sfida di Giorgia Meloni
Centrodestra, la partita del dopo europee e la sfida di Giorgia Meloni
A quel che resta del centrodestra, Fratelli d’Italia e Forza Italia, sembra sfuggire l’ipotesi che potrebbe metterli, di qui a breve, in seria difficoltà. In caso di elezioni politiche anticipate, infatti, Matteo Salvini potrebbe respingere i corteggiamenti concorrenti di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, per decidere di schierare il suo partito da solo, senza apparentamenti e vincoli di alleanza, per poi trattare dopo il voto e decidere a urne chiuse con chi sedersi al tavolo per formare un governo. Del resto perchè il Capitano, divenuto Generale, dovrebbe regalare collegi e spazio politico? Tradotto in numeri questa ipotesi vuol dire: zero collegi uninominali per FDI e FI ed il pieno di collegi per la Lega. Certo rimarrebbe la quota proporzionale (circa 60%), ma anche questa, con la logica del voto utile, che Salvini stavolta puó chiedere agli elettori, per spingere la Lega oltre il 34%, si ridurrebbe in minima parte. Immaginando la tenuta di Fratelli d’Italia al 6% e di Forza Italia all’8%, a conti fatti, vorrebbe dire comunque soltanto 30/35 parlamentari (tra Camera e Senato) per la Meloni - nonostante quasi il doppio dei voti - rispetto ai 51 attuali e 40/45 per Berlusconi (una vera catastrofe) rispetto ai 165 attuali. Per la Lega al 35% ballano invece ben 350 parlamentari, quasi il doppio degli attuali (tra quota proporzionale e collegi uninominali).Per cui Forza Italia e Fratelli d’Italia inseguendo Salvini rischiano di ridurre in modo drastico il proprio peso politico in parlamento e di diventare meno attrattivi della Lega in caso di elezioni anticipate.C’è da dire peró che la Meloni, a differenza di Berlusconi, con Fratelli d’Italia ha puntato ad aprire con slancio e coraggio il suo partito per costruire un nuovo progetto politico e gli elettori, contrariamente a Forza Italia, rimasta invece chiusa nel suo recinto, l’hanno premiata.Ed è sulla strada intrapresa che Fratelli d’Italia deve continuare a correre, ma con ancora più rapidità e decisione - perchè il rischio di cui sopra è concreto e altissimo, così come quello di apparire subalterna alla Lega o perfino di fare dolorosi passi indietro. Così come costituisce un errore collocarsi alla destra di Salvini.Del resto all’Italia serve un partito a due cifre con una chiara identità conservatrice, ma anche con un’agenda politica che metta al centro l’affermazione delle libertà economiche, da molto tempo compresse da troppe tasse e burocrazia ed i diritti dei contribuenti, ridotti oramai alla stregua di presunti evasori.Giorgia Meloni è una donna forte e ha mostrato sempre coerenza, inoltre è giovane e ambiziosa e su di lei si puó costruire, ma anche immaginare un futuro, che non deve essere solo per la destra italiana, ma per un’area politica più vasta, delusa ed in cerca di una nuova casa, che puó vedere in questa giovane e determinata leader una speranza. Adesso è la volta della Meloni di fare il grande salto e mettere in campo un’azione politica di alta statura e la messa in opera del progetto politico proposto da Fratelli d’Italia durante la campagna elettorale.Ci metta cuore e testa sulla costruzione di un Partito Conservatore. L’appello lanciato ad inizio della campagna elettorale già ha raccolto un ottimo feedback dalle urne, e l’adesione leale di tanti moderati, a partire da Raffaele Fitto che di quel mondo moderato, occorre sottolinearlo, ha dimostrato con i numeri di esserne un autorevole esponente ed interprete.La leader di Fratelli d’Italia ha anche vicino il sostegno di figure chiave per un progetto del genere, come Guido Crosetto e quindi puó puntare senza tentennamenti a costruire il grande e solido partito conservatore e riformatore in Italia, del resto solo così potrà raccogliere un consenso a due cifre, consolidando e rilanciando l’affermazione del suo partito alle elezioni europee, un grande banco di prova anche per il suo personale futuro di leader politico, anche se in ballo c’è soprattutto la costruzione di un nuovo centro-destra e quindi della ricomposizione del quadro e del futuro politico dell’Italia.
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