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Palazzi & potere
Coni, lo sport italiano in guerra con il Governo: mai accaduto prima

E' sui finanziamenti che si anima lo scontro tra Governo e attuale management del Coni, presidente Giovanni Malagò in testa, che denuncia un “sospetto interesse” della politica sui milioni destinati allo sport, lamenta la “mancata condivisione” ed evoca lo spettro dello “statalismo estremo” nel comitato italiano, che ad oggi conta quattro milioni e mezzo di iscritti e 63mila società sportive sotto la sua egida.“Non è una riforma, è un’occupazione – tuona Malagò – grillini e leghisti stanno mandando le loro ruspe dentro stadi, palazzetti e piscine. Anche Mussolini aveva rispettato la nostra storia e la nostra autonomia. Mi sarei dimesso se la riforma avesse investito il Coni già dal 2019”. Ma il cambiamento partirà dal 2020. “Non abbandono la mia barca a pochi mesi dalle Olimpiadi – aggiunge il presidente – ma non vado a fare il notaio né il becchino del Comitato olimpico”.

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