CONSIGLI NON RICHIESTI - QUALCHE FIORENTINO IN MENO
Varie volte sono rimasto perplesso nel vedere come leader politici di grande talento e personalità perdano clamorosamente l’occasione per guardare un po’ più in là del loro naso, per guadagnarsi un po’ più di consenso ecumenico e spuntare le polemiche e polemichine che dominano la politica italica. Insomma come perdano l’occasione per darsi almeno una spolveratina da statista.
Procedono invece tipo carro armato, alzano la conflittualità, fanno sarcasmo sui “nemici”, si circondano di fidati e di cerchi magici. Ritengono così di fare quadrato, di rafforzarsi e di aumentare le loro chances di vittoria.
Sbagliano. Per l’opinione pubblica talvolta basta poco: un segnale di apertura, un segnal(ino) di serietà, di attenzione al bene pubblico, anche, perché no, di rispetto per le persone e le istituzioni.
Renzi da questo punto di vista, era sembrato all’inizio un po’ più smart di Berlusconi, un po’ meno ferrigno e un po’ più abile. Il tempo ha smentito questa prima impressione e il suo stile di nomine, il suo progressivo asserragliarsi in un fortino assediato da nemici subdoli e falsi e da un’opinione pubblica che non riesce proprio a capire i meriti del suo governo stanno contribuendo ad aumentare le sue difficoltà.
Ed ecco il consiglio non richiesto. Cominci dalle cose facili da fare e quando ha bisogno di nominare qualcuno per un qualsivoglia incarico si attenga alla massima “Un po’ meno fiorentini (di nascita o di atteggiamento spirituale), un po’ più di gente capace e indipendente”. Si fidi e vedrà che qualcosina riguadagna.
Analyticus
*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica.