Consip, Renzi ha paura e fa la faccia dura: so cose che voi umani...
Il segretario dem in grave difficoltà sul fronte elettorale e sulla commissione d'inchiesta banche, manda messaggi in codice...
Ma se è vero che sà tutte queste cose perchè non le dice ora..?
"Su questo caso specifico una cosa clamorosa emergera' nei prossimi mesi in tutta la sua evidenza". Lo dice Matteo Renzi che nel libro di Vespa "Soli al comando-Da Stalin a Renzi, da Mussolini a Berlusconi, da Hitler a Grillo. Storia, amori, errori", in uscita venerdi' 3 novembre da Mondadori Rai Eri, affronta la vicenda Consip. "E' sorprendente - sostiene l'ex premier - che si possa definire eversiva la mozione del Partito democratico che chiedeva discontinuita' nella guida della Banca d'Italia, e non l'inchiesta in cui si dice, falsando le prove, che bisogna arrivare a Tiziano Renzi e arrestarlo. Vogliono colpirmi attraverso mio padre? Invece di gettare la croce addosso a lui, se la prendano con me. Nel tackle, io non tiro indietro la gamba. A chi ha fabbricato prove false per arrestarlo dico che, nel rispetto delle istituzioni, io sono kennediano. Perdono i miei nemici, ma non dimentico i loro nomi. Ho promesso a me stesso che non saro' mai men che corretto".
Per Renzi, "si chiude il caso Consip e resta aperto il caso Cpl Concordia. Un intreccio incredibile di illeciti da parte di apparati dello Stato che solo il mio altissimo senso delle istituzioni mi impedisce di far deflagrare. Sono stato presidente del Consiglio dei ministri, ho giurato sulla Costituzione, non saro' mai un Giamburrasca. Ma quanto e' avvenuto, e ha tirato dentro anche mio padre, e' impressionante. Lui ha sempre avuto una voglia matta di replicare e soffre per non poterlo fare. Ma io gli ho sempre chiesto di non rispondere per non alimentare un circuito perverso". Vespa chiede a Renzi se, al di la' di questo caso, suo padre sia stato imprudente. "Me lo sono chiesto tante volte- risponde - E mi sono chiesto anche se abbia rinunciato a tante opportunita' che la sua azienda aveva. Da quando nel 2009 sono diventato sindaco di Firenze non ha mai piu' lavorato con enti pubblici. E se debbo pesare vantaggi e svantaggi che ha avuto con la mia presenza in politica, credo che abbia pagato piu' di quanto non abbia ricevuto".