Elezioni 2018, l'asse Gentiloni-Zingaretti fa tremare Matteo Renzi
Elezioni 2018, se il 'modello Lazio' si replica in chiave nazionale per il segretario dem è Game Over
"Dagli amici mi guardi iddio" parrebbe dire Matteo Renzi che sa benissimo come vanno a finire le cose in politica, scrive Il Tempo.
Stavolta, col solito fiuto che lo contraddistingue, ha capito che la 'coppia vincente' Gentiloni-Zingaretti potrebbe dargli non pochi grattacapi se la sua leadership uscisse appannata dal voto del 4 Marzo: "Zingaretti non ha mai perso un'elezione, a differenza di Matteo, e mentre il pd balla pericolosamente sul filo del rasoio, nel Lazio si aspetta solo il momento di brindare a Champagne", spiegano dal Nazareno. Zingaretti viaggia a vele spiegate con due sponsor d'eccezione: il Presidente emerito Giorgio Napolitano ma soprattutto il Presidente del consiglio in carica (chissà ancora per quanto tempo ancora) Paolo Gentiloni. Per non parlare poi dell'intesa siglata dal leader laziale Zingaretti con in Presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso. Insomma, ce n'è abbastanza per far innervosire Matteo Renzi che infatti ha cominciato a prendere in giro il Primo Ministro a colpi di "Sor Camomilla".
Chi ha visto Zingaretti e Gentiloni assieme, continua Il Tempo, ha capito che i due sono fatti l'uno per l'altro, parlano lo stesso linguaggio politico: «Quando vedo Zingaretti e la serenità che esprime mi sento tranquillo», dice Gentiloni «è una presenza straordinariamente rassicurante non solo per noi ma per i cittadini di Roma e del Lazio, con il suo modo di interpretare la funzione di governo proprio come va fatto, ovvero andando incontro alle aspirazioni, alle preoccupazioni, anche al disagio dei nostri concittadini e cercando di immedesimarcisi e di farlo con il sorriso». Come a dire che il 'modello Lazio, inclusivo, ecumenico, degno del miglior centrosinistra allargato è l'opposto del 'modello Renzi', uomo solo al comando, novello Macron in salsa italiana.
La riprova che Renzi è nervoso? "I vertici dem in tempi non sospetti avevano deciso di candidare Nicola Zingaretti al Senato. Ovviamente hanno ricevuto un diniego fermo ma cortese. Sarebbe stato un modo per metterlo fuori gioco", spiegano fonti dem dalle parti della Pisana. Ora il timore, che dopo il 4 Marzo potrebbe diventare certezza, è che il modello Lazio (Gentiloni-Zingaretti-Grasso) diventi modello nazionale.