Elezioni 2018: il Financial Times vede uno scenario da "infarto collettivo"
Elezioni 2018, previsioni: l'intesa tra Lega e 5 Stelle terrorizza gli investitori internazionali
I mercati finanziari non hanno mai veramente capito l'eurozona, e cosi' sono passati da un eccesso di panico prima delle elezioni in Francia all'apatia dopo il voto in Germania, fino alla troppa indulgenza in vista delle elezioni del 4 marzo prossimo in Italia: lo scrive nella pagina delle opinioni del quotidiano economico britannico "The Financial Times" l'editorialista Wolfgang Munchau; secondo il quale gli analisti finanziari danno per scontato che nel prossimo Parlamento italiano non ci sara' una chiara maggioranza e dunque il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si trovera' costretto a ridare l'incarico di formare un governo all'attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Effettivamente questa e' una possibilita', ammette Munchau, ma non e' il caso di scommetterci: c'e' infatti la possibilita' che dopo il voto emerga un'alleanza per il governo tra il Movimento 5 stelle (M5s) e la Lega nord. Si tratta di una possibilita' largamente sottostimata fuori dall'Italia, ma anche dai sondaggi di opinione italiani che tradizionalmente tendono appunto a sottostimare il peso dei partiti populisti: e questa eventualita' quasi certamente causerebbe un infarto tra gli investitori internazionali, che passerebbero di colpo dall'indifferenza al panico; i due partiti in questione infatti sono entrambi populisti, sono uniti da un identico atteggiamento euroscettico ed hanno in comune la simpatia nei confronti della Russia di Putin.
Tuttavia Munchau afferma che dal punto di vista dell'Europa ci sarebbe solo una differenza di sfumature tra una eventuale, per quanto improbabile, alleanza M5s-Lega nord ed una piu' tradizionale amministrazione di centro-destra o di centro-sinistra: nessuno dei principali partiti italiani infatti offre agli elettori un programma di riforme, nessuno discute della scarsa produttivita' dell'economia italiana o del basso tasso di partecipazione al mondo del lavoro, ne' si parla delle politiche necessarie a rafforzare un sistema bancario che ha frenato la crescita negli ultimi 10 anni. E' vero che anche l'Italia sta registrando una certa ripresa della sua economia, ma in maniera assai piu' debole del resto dell'eurozona; con il suo alto livello di debito statale e la mancanza di una qualsiasi serio dibattito sulle riforme, sostene l'editorialista del "Financial Times", non c'e' dunque alcuna ragione di indulgenza per l'Italia: e' questo che dovrebbe davvero preoccupare, conclude Munchau, e non una potenziale alleanza tra i Cinque stelle e la Lega.