Elezioni 2018, in Rai ci si prepara per il post voto. Tutti i nomi
Elezioni 2018, in puntuale anticipo sulle elezioni in Rai impazza il toto direttori
Grandi cambiamenti in casa Rai, scrive La Verità, soprattutto se dopo il 4 Marzo dovesse 'tornare di moda' il centrodestra. In anticipo come sempre sui risultati delle politiche, mamma Rai si sta già riposizionando con passaggi interni di piccolo cabotaggio ma soprattutto con organigrammi futuri che si vanno via via mettendo a punto in queste ore prima delle elezioni. Insomma, ben prima di sapere ufficialmente chi vincerà le elezioni in Rai è partito il rimescolamento di carte. Incontri, via vai più o meno riservati tra Saxa Rubra e viale Mazzini, telefonate, cene elettorali organizzate da questo o quel giornalista, strizzatine d'occhio ai rendez vous politici; i lavori sono in corso. Tutto è lecito per le 'strategia di avvicinamento' ai vincitori in pectore.
Un segnale in tal senso? Maurizio Gasparri in grande spolvero, gettonatissimo da tutto il mondo Rai e accreditato addirittura come prossimo Ministro delle Telecomunicazioni mentre, sempre stando ai rumors e ai 'calcoli' che si fanno a Viale Mazzini, Paolo Romani preferirebbe la Presidenza del Senato.
Per le contemporanee scadenze di Cda, Direzione Generale e dei direttori dei Tg, i vertici Rai sono infatti tutti da rinnovare. La possibilità che Mario Orfeo vada a dirigere Repubblica, dove puntano sulla sua esperienza per rilanciare anche i canali radio e tv (Repubblica Tv) rende urgente la scelta del nuovo direttore generale. Tra i candidati fino ad adesso più accreditati, scrive La Verità, spicca l’attuale presidente Monica Maggioni mentre salgono le quotazioni di Stefano Parisi, eccellente manager che sta facendo molto bene in campagna elettorale nella sfida a Zingaretti per la Regione Lazio. Improbabile invece il 'cavallo di ritorno', l'ex Dg Mauro Masi, anche se il nome sta circolando con insistenza ai piani alti. Per la Presidenza di viale Mazzini, spiccano i nomi di Mario Calabresi (ma per lui si parla anche dell'Ansa) Antonio Di Bella e Vincenzo Morgante e del candidato Pd alla regione Lombardia, Giorgio Gori. Di sicuro l'idea è quella di cercare una personalità di altissimo profilo che possa rappresentare al meglio sensibilità e orientamenti del Paese.
Al Tg1 in pole position c'è Gennaro Sangiuliano mentre per gli altri Tg a cominciare dal Tg2 sono in corsa Antonio Preziosi, Nicola Rao e Alfonso Samengo.
Tg3, Rai Parlamento e Giornale Radio andrebbero invece al centrosinistra.