Elezioni: sono molti, nel Pd, a rischiare la poltrona. Tutti i nomi
Elezioni: per essere eletti nel proporzionale una spesa da mezzo milione di euro
Dalle nomination del Porcellum alla tagliola proporzionale del Rosatellum il passaggio non sarà affatto indolore. La riprova è nella transumanza di politici in atto, tutti alla ricerca di un seggio sicuro. Ma non sarà facile, soprattutto per gli esponenti politici dei partiti maggiori, Pd e Forza Italia in primis, che possono scordarsi le perfomance del passato: i sondaggi parlano chiaro e con cifre intorno al 25 e 15% i posti sicuri da spartire saranno di gran lunga inferiori rispetto ai tempi che furono, scrive Italia Oggi.
Ma a far tremare i polsi a big e peones di Pd e Fi c'è soprattutto la tagliola dei tre mandati parlamentari: a nessuno sarà consentito oltrepassare il limite se non con l'ok di Matteo Renzi e Silvio Berlusconi: «Le deroghe saranno elargite con il contagocce» raccontano in Transatlantico, «il limite dei tre mandati sarà usato come una clava per rinnovare il partito con buona pace di chi finora ha dato il sangue alla causa». E se è vero che il Cavaliere ha promesso clemenza con chi «è stato leale» e avrà avuto cura di pagare regolarmente le quote al partito, non così Matteo Renzi che avrebbe posto un tetto alle deroghe: al massimo un 10 per cento. Per tutti gli altri, baci e arrivederci.
E sono molti i big del partito, che rischiano di finire sotto la mannaia del segretario dem: Gentiloni, Minniti, Finocchiaro, Pinotti, e Franceschini hanno già fatto quattro legislature mentre Andrea Orlando tre. A rischiare di più sono proprio le correnti di questi ultimi due: Franceschini ha il gruppo più numeroso e sarà quello che dovrà fare i maggiori sacrifici mentre Orlando è il più polemico con l'attuale leader che avrà un vantaggio in più: i fedelissimi del Giglio magico sono tutti o quasi alla prima legislatura.
E se dal Nazareno, continua Italia Oggi, fanno sapere che la deroga ai ministri in carica sarà data «di diritto», per tutti gli altri (una trentina tra cui Sergio Zavoli, Ermete Realacci, Giorgio Tonini, Franco Monaco, Barbara Pollastrini, Vannino Chiti, Walter Tocci e Marina Sereni) la rielezione sarà una roulette russa. L'alternativa è presentarsi al proporzionale ma a caro prezzo: «La campagna elettorale, data la vastità dei collegi, costerebbe non meno di mezzo milione di euro» spiegano fonti parlamentari. Senza la certezza di essere eletti.