Etruria: gli ex provano a difendersi con lo scaricabarile: "Consob sapeva"
Sostengono che Consob sapeva del reale stato di Banca Etruria, perché fu informata sia da Banca d'Italia sia dal vecchio consiglio di amministrazione. E che, dunque, l' autorità di controllo dei mercati aveva a disposizione tutti gli elementi per non autorizzare l' emissione di obbligazioni subordinate, diventate carta straccia dopo il decreto "Salva Banche" del governo Renzi che ha scaricato su azionisti e risparmiatori il costo del salvataggio, scrive Repubblica.
Una verità di parte, certamente, la verità degli ex amministratori della Popolare. Ma che trova solidi appoggi nella documentazione che i loro avvocati hanno recuperato e che Repubblica ha letto. Saranno la base del ricorso contro le multe inflitte dalla Consob non più tardi di una settimana fa: sanzioni che hanno colpito trentatré persone, tra amministratori e sindaci a capo della banca toscana tra il 2011 e il 2015 per una cifra complessiva di 2,8 milioni (e tra questi anche il padre della sottosegretaria Maria Elena Boschi, Pier Luigi Boschi, multato di 120mila euro).