Forza Italia, la rivolta dei big. Molti attratti dai lumbard. Lotti telefona..
Forza Italia, Lotti a Berlusconi: se vogliamo fare l'accordo smettila di parlare del Pd
L' accusa dei colonnelli: «Cambia linea di continuo, non va bene». Crescono i dubbi tra i parlamentari e nei territori. Anche i più vicini a Berlusconi, i vicinissimi e le vicinissime, non fanno che ripetersi tra di loro nelle continue telefonate di angoscia in queste ore: «Il presidente non ne azzecca più una, e ci porta a sbattere», scrive il Messaggero.
La rivolta dei big azzurri è quella che inoltre li fa parlare così dopo l' ultima sortita del leader: «Prima era tutto Pd, Pd, Pd, e ora ha ritrattato l' apertura al Pd. 48 ore fa era anti-Salvini, e adesso vuole ricucire a tutti i costi, per poi magari rompere di nuovo. Ha perso la bussola il presidente».
Si racconta che dietro la svolta di queste ore («Non ho mai aperto al Pd») ci sia stata una telefonata di Luca Lotti di questo tenore: «Berlusconi dovrebbe smettere di parlare del Pd, perché se davvero vogliamo fare qualcosa insieme è meglio non parlarne».
E dunque, continua il Messaggero, la fase è difficile assai.«Il problema è lui» (cioè Silvio) ripetono i più, e ci sono le critiche esplicite di uno come Romani («Non è più tempo dell' uomo solo che indica la strada e tutti gli altri ad applaudire»), le richieste di Toti («Berlusconi deve concederci lo Statuto Albertino, deve consentire al partito di ricostruirsi dalle fondamenta»), le paure e i calcoli di chi pensa a ricollocarsi.
La transumanza da FI alla Lega, nei territori, nelle ultime convulse settimane è in stand by ma può diventare una slavina, anche a livello parlamentare, se Salvini farà il governo. Il leader del Carroccio, ben informato da colonnelli berlusconiani non più fedeli a Silvio ma già segretamente dalla parte di Matteo, avrebbe garantito a Di Maio una trentina di parlamentari forzisti a sostegno dell' esecutivo Lega-M5S.